Ho paura proprio di un Vice Sindaco come Daniele Zanzi.
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- 22 novembre 2017 Varese
ho paura proprio di un Vice Sindaco come Daniele Zanzi. “Io non ho certo paura del dialetto” è un’affermazione del Vice Sindaco Zanzi apparsa sul quotidiano on-line “Varesenews” dello scorso 24 ottobre, in merito all’iniziativa, di prossima attuazione da parte dell’Amministrazione Comunale, che prevede la rimozione della versione dialettale dei nomi della città sui cartelli stradali. Ebbene, a me verrebbe da dire che io, invece del dialetto, ho paura proprio di un Vi...
ho paura proprio di un Vice Sindaco come Daniele Zanzi. “Io non ho certo paura del dialetto” è un’affermazione del Vice Sindaco Zanzi apparsa sul quotidiano on-line “Varesenews” dello scorso 24 ottobre, in merito all’iniziativa, di prossima attuazione da parte dell’Amministrazione Comunale, che prevede la rimozione della versione dialettale dei nomi della città sui cartelli stradali. Ebbene, a me verrebbe da dire che io, invece del dialetto, ho paura proprio di un Vice Sindaco come Daniele Zanzi. Il perché è presto detto: a parte l’inutile perdita di tempo e denaro che l’operazione prevede, denaro che non abbiamo bisogno di precisare da che tasche arriva, è proprio il significato di questa insensata iniziativa che mi preoccupa molto. Il Vice Sindaco parla della volontà di far perdere a Varese il suo provincialismo e questo lo si otterrebbe, secondo la sua riflessione, iniziando dalla sparizione del doppio nome sui cartelli stradali. Sparizione e cancellazione di parole dialettali. Mi chiedo se Zanzi abbia considerato, oltre al portato culturale del dialetto, quanto lo stesso faccia parte di ogni tradizione locale, quanto connoti ed identifichi ogni singolo individuo di quel preciso lembo di terra, quanto la conservazione e la protezione della nostra cultura sia importante, senza le solite patetiche strumentalizzazioni verso coloro che conservano e proteggono le proprie origini. Ma soprattutto: perché questo anti-leghismo? Anche se il Vice Sindaco, mettendo subito le mani avanti (e chissà come mai?), lo nega. Perchè questo gratuito atteggiamento di intolleranza, che è decisamente un pessimo esempio per i cittadini e che pone tra le iniziative “che verranno portate presto in Giunta”, parole testuali, da parte di un Vice Sindaco che fa sul serio, così dice l’articolo, per un’iniziativa che, a mio modestissimo parere, non dovrebbe nemmeno occupare l’ultima delle priorità di un’Amministrazione contro la quale tutta la cittadinanza, a livello di settori sociali e professionali, è insorta per una moltitudine di iniziative intraprese, contestate e mal gestite, per una richiesta di confronto che invece avviene solo tra i componenti la maggioranza che tra loro si confrontano, completamente scollegati dalla città reale, ecco questo si che mi fa una gran paura. Ma signori è molto più importante togliere i nomi in dialetto, cancellare, far sparire, strumentalizzare un dialetto! E’ molto più importante chiamare la nostra Varese “Città in un giardino” anziché “Città Giardino”, perché tutti i cittadini non dormono la notte al pensiero che si crei della confusione tra i due significati, perché la dicitura Città Giardino, secondo quanto afferma Zanzi, indica cittadine di 30.000 abitanti senza industria, mentre con “Città in un giardino” si vuole indicare “Varese che cresce e si sviluppa all’interno di un contesto naturale”. Mi si permetta di dire che i problemi dei cittadini sono ben altra cosa e le ansie economiche create dagli aumenti delle tariffe degli asili e dei buoni pasto sono ben più prioritari, insieme alla mancanza di sicurezza delle periferie. Sarà capitato al Vice Sindaco Zanzi di alzarsi all’alba, correre alla stazione sperando di trovare un posto auto in tempo, per cui si è pagato un abbonamento, per correre a prendere il treno ed andare a lavorare? Sicuramente non avrà provato l’ansia e la preoccupazione per la propria incolumità che hanno provato e provano le lavoratrici dell’Ospedale del Ponte quando vanno a recuperare la loro auto in piena notte e distanti dal loro luogo di lavoro, il perché lo sanno tutti oramai. Il Sindaco Galimberti giustamente condanna chi fomenta l’intolleranza tra le persone, ecco, oltre ad allineare il suo Vice a questa buona pratica sociale e civile, riveda insieme a Zanzi ed alla sua giunta le vere priorità, così i cittadini smettono di preoccuparsi di priorità che di prioritario hanno.... zero. Zero priorità. Claudia Caleffi Vicecoordinatrice Forza Italia Donne