Pianese: “Spazzata via l’ombra del dubbio sull’onorabilità dell’intera Polizia”

: “Spazzata via l’ombra del dubbio sull’onorabilità dell’intera Polizia”.Condanne per diffamazione all’ex vice Capo della Polizia, risarcimenti per Izzo. Pianese: “Spazzata via l’ombra del dubbio sull’onorabilità dell’intera Polizia” [caption id="attachment_42902" align="alignleft" width="200"] Coisp, lo Stato si faccia carico dei poliziotti accusati dopo il caso Michele Ferrulli[/caption] Dopo tanto tempo, finalmente, è stata fatta giustizia in una vicenda dolorosa...

: “Spazzata via l’ombra del dubbio sull’onorabilità dell’intera Polizia”.Condanne per diffamazione all’ex vice Capo della Polizia, risarcimenti per Izzo. Pianese: “Spazzata via l’ombra del dubbio sull’onorabilità dell’intera Polizia” [caption id="attachment_42902" align="alignleft" width="200"] Coisp, lo Stato si faccia carico dei poliziotti accusati dopo il caso Michele Ferrulli[/caption] Dopo tanto tempo, finalmente, è stata fatta giustizia in una vicenda dolorosa e fortemente pregiudizievole per chi ne è stato suo malgrado protagonista, ma anche per chi crede profondamente nel proprio dovere di Servizio allo Stato e considera l’onorabilità dell’intero Corpo di Polizia. Perno su cui si fonda il senso stesso del nostro operare e l’indispensabile rapporto di fiducia che deve legarci ai cittadini, tanto da doverla difendere in ogni sede da qualsiasi attacco teso a metterla in discussione. "Oggi l’Autorità giudiziaria ha formalmente riconosciuto che quell’attacco è stato arrecato ai danni del prefetto Izzo e, con lui, anche al sacrosanto interesse dei poliziotti di non vedere messa in discussione la correttezza dell’operato del Corpo che, infatti, come Coisp siamo stati ritenuti legittimati a rappresentare in giudizio. Oggi una volta di più possiamo affermare che l’onore di un poliziotto che nel suo ruolo rappresenta l’intero Corpo e di tutti gli altri che lo compongono non può tollerare di essere messo ingiustamente alla gogna”. Così Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la condanna di 11 giornalisti, fra cui gli allora tre direttori di Repubblica, Messaggero e Fatto quotidiano, nell’ambito del processo che li vedeva imputati per diffamazione pluriaggravata ai danni del Prefetto Nicola Izzo, nel quale lo stesso Coisp si è costituito parte civile. Gli imputati sono stati rinviati a giudizio per gli articoli relativi alle lettere anonime del famoso “Corvo” che avevano coinvolto lo stesso prefetto, allora Vice Capo Vicario della Polizia di Stato. Secondo le accuse formulate dalla Procura, gli imputati si sarebbero resi responsabili di diffamazione a mezzo stampa ai danni di Izzo, inoltre aggravata per l’attribuzione al prefetto di un preciso fatto poi dimostratosi infondato, e per l’essere la persona offesa un organo dello Stato. Da ciò anche la richiesta di costituzione di parte civile del Coisp che per primo si fece avanti al processo e, rappresentato dall’avvocato Eugenio Pini, ottenne uno storico risultato poiché l’Autorità giudiziaria gli riconobbe, quale Ente esponenziale che rappresenta cioè tanti diversi lavoratori, il diritto di intervenire rispetto alla presunta lesione dell’interesse collettivo a non veder danneggiato l’onore e la reputazione dell’intero Corpo di Polizia. Pini, con grande professionalità ottenne piena ragione basando la propria discussione anche su un secondo profilo di legittimazione a costituirsi del Sindacato, rappresentato dall’asserita violazione degli scopi statutari del Coisp, e in particolare delle finalità relative alla tutela dell’etica professionale, all’esaltazione della professionalità tra gli operatori della Polizia di Stato, la trasparenza del loro operato. Con sentenza del 29 novembre il Tribunale di Roma ha ritenuto provata la diffamazione, e condannato gli imputati a multe comprese fra 420 e 1.000 euro, e inoltre al risarcimento del danno alle parti civili che sarà liquidato in separata sede, disponendo però intanto delle provvisionali esecutive per il danno morale che ammontano in particolare a 50.000 euro per Izzo. Gli imputati sono infine stati condannati a pagare spese processuali per 10.000 euro a Izzo. E se l’ex Vice Capo della Polizia ha preferito mantenere il silenzio di fronte a questa sentenza, “il Coisp – conclude Pianese – non può evitare di sottolineare l’importanza di una pronuncia giudiziaria che, per quanto non potrà mai cancellare l’incalcolabile danno personale e professionale arrecato a un alto funzionario che ha onorevolmente svolto il proprio dovere per l’Amministrazione, spazza via definitivamente l’ombra del dubbio che si è tentato di insinuare rispetto alla credibilità dell’intero Corpo della Polizia di Stato”.