Il Coisp dopo le parole della Balzerani: non dovrebbe avere il diritto di parola

Il Coisp dopo le parole della Balzerani: “Gli assassini convinti e dichiarati non hanno diritto di parola se non per chiedere perdono. Basta cercarli perché spieghino come mai è giusto uccidere. Noi abbiamo diritto di non subirli più” “Gente come Barbara Balzerani, che ha scelto di togliere la vita ad altri e ancora pensa di aver fatto bene, che ha scelto di combattere e abbattere le istituzioni di questo paese imbracciando armi e versando sangue e ancora pensa di av...

Il Coisp dopo le parole della Balzerani: “Gli assassini convinti e dichiarati non hanno diritto di parola se non per chiedere perdono. Basta cercarli perché spieghino come mai è giusto uccidere. Noi abbiamo diritto di non subirli più” “Gente come Barbara Balzerani, che ha scelto di togliere la vita ad altri e ancora pensa di aver fatto bene, che ha scelto di combattere e abbattere le istituzioni di questo paese imbracciando armi e versando sangue e ancora pensa di aver fatto bene, non dovrebbe avere il diritto di parola e poter discettare in suo totale agio sui motivi che giustificano la sua ferocia. Gente così, che di umano ha veramente poco, non dovrebbe essere cercata e riverita dai media che dovrebbero smettere, una buona volta, di propinarci il disgustoso spettacolo del ribaltamento di ogni principio e di ogni realtà nascondendosi dietro a una presunta ricerca di approfondimenti di non si capisce cosa. Gente come la Balzerani non dovrebbe essere distolta dall’unico impegno che deve portare avanti: passare il resto della sua vita in ginocchio a chiedere pietà alle vedove e agli orfani che ha reso tali con la sua lucida follia eversiva. E c’è un motivo preciso e insuperabile: le vittime di una bestiale  crudeltà e tutti i cittadini onesti che difendono la pace e che rispettano la vita hanno diritto a non dover ancora subire la violenza di questa donna, la sua indegnità, la sua pervicace cattiveria”. Così Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo le parole della brigatista Barbara Balzerani che presentando il suo libro al centro sociale Cpa di Firenze ha fra l’altro detto: “C’è una figura, la vittima, che è diventato un mestiere, questa figura stramba per cui la vittima ha il monopolio della parola. Io non dico che non abbiano diritto a dire la loro, figuriamoci. Ma non ce l’hai solo te il diritto, non è che la storia la puoi fare solo te”. Tralasciamo l’ovvietà di replicare al delirio della Balzerani ricordando che nessuno sceglie il mestiere di vittima, ma chi lo è, per definizione, ha subito una violenza ingiusta. Tralasciamo anche l’altra ovvietà di ricordare che, se c’è qualcuno che ha fatto del proprio passato un ‘mestiere’ molto ben retribuito, quelli sono i criminali come la Balzerani che, per un motivo davvero difficile da digerire, vengono non di rado messi in cattedra, ospitati qua e là per presentare le proprie ‘opere’, addirittura considerati come ‘dotti’ meritevoli di esporci analisi e perle di saggezza dalle colonne dei giornali. Una vergogna tanta e tale che la necessità di dover esprimere oggi questo nostro pensiero rende addirittura ancora peggiore. Resta da sottolineare, piuttosto, il decoro e il pudore di vittime che, anche se non stanno in cima ai pensieri dei più, proseguono la loro vita nel solco del dolore e del lutto e, nonostante ciò, portano avanti i principi di lealtà, di correttezza  e di onestà che i loro cari hanno incarnato. Per non parlare di tuti gli appartenenti alle Forze dell’ordine che, al di là dello sdegno e del rammarico di dover vedere quotidianamente il ricordo dei loro colleghi morti calpestato al pari della loro stessa dignità ogni volta che un assassino ‘fa lezione’, proseguono indefessi nello svolgimento del loro dovere per un Paese che spesso li offende nella più ingrata delle maniere”.