BRESCIA, FA DISCUTERE LA SCELTA DI MANDARE A LAVORARE UN DETENUTO IN PROCURA

FA DISCUTERE LA SCELTA DI MANDARE A LAVORARE UN DETENUTO IN PROCURA. SAPPE: “ERA MEGLIO METTERCI L’ORFANO DI UNA DELLE TANTE VITTIME DELLA CRIMINALITÀ”
Sembrerebbe una barzelletta, una fake news, ma e' vero tanto da provocare la reazione del sindacato di Polizia SAPPE:
Fa discutere la scelta della Procura di Brescia di affidare a un detenuto del carcere provvederà alla risistemazione degli archivi del tribunale e ed alla scannerizzazione degli atti.

FA DISCUTERE LA SCELTA DI MANDARE A LAVORARE UN DETENUTO IN PROCURA. SAPPE: “ERA MEGLIO METTERCI L’ORFANO DI UNA DELLE TANTE VITTIME DELLA CRIMINALITÀ”

Sembrerebbe una barzelletta, una fake news, ma e' vero tanto da provocare la reazione del sindacato di Polizia SAPPE:

Fa discutere la scelta della Procura di Brescia di affidare a un detenuto del carcere provvederà alla risistemazione degli archivi del tribunale e ed alla scannerizzazione degli atti.

Perplesso il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del Segretario Mi sembra assurdo che un detenuto possa avere accesso a dati sensibili come gli atti giudiziari. Perché al suo posto non sono state coinvolte altre persone, incensurate ed in difficoltà a trovare una occupazione, come ad esempio gli orfani delle vittime della criminalità?”.

Capece rilancia: Perché non impiegare i detenuti per il recupero delò patrimonio ambientale bresciano e lombardo? Si potrebbe, ad esempio, introdurre il principio dell’obbligatorietà del lavoro per i detenuti - per tutti i detenuti! - con la previsione di destinare parte della retribuzione al pagamento delle spese per il mantenimento in carcere – pasti, letto, acqua, luce, uso del televisore –, un’altra “quota parte” a un Fondo dello Stato cui potranno accedere le vittime della criminalità e il resto della paga lasciarlo nella disponibilità del detenuto e della sua famiglia. Si dovrà prevedere, laddove possibile, il rilascio di certificazioni ‘anonime’ (che non specifichino, insomma, il luogo in cui siano state conseguite…) che attestino l’acquisizione e il possesso di una qualifica professionale lavorativa, da poter poi ‘spendere’ una volta in libertà. E penso che il lavoro dei detenuti potrebbe essere determinate anche per quel che concerne il recupero del patrimonio ambientale del nostro Belpaese, impiegandoli nella pulizia degli alvei dei fiumi, delle spiagge, dei sentieri, dei boschi… Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria hanno voglia di ragionare su questo?

Giusto dare possibilità di redimersi ai carcere, pero' certi posti di lavoro sono delicati e la soluzione potrebbe non essere idonea, oltre che se, l'esito non e' quello previsto, portare esiti imprevisti mettendo a rischio la sicurezza generale.