MANICHINI VESTITI DA POLIZIOTTI TRAVOLTI

COMUNICATO STAMPA DEL 30 APRILE 2017 Oggetto:
MANICHINI VESTITI DA POLIZIOTTI TRAVOLTI DA FURGONE DURANTE MANIFESTAZIONE A TORINO, IL COISP: “MAGISTRATURA INDIVIDUI  E PUNISCA I RESPONSABILI”.
  “Auspichiamo che la magistratura sia solerte nell’individuazione dei responsabili della vergognosa messinscena di Torino, dove durante una manifestazione per la legalizzazione della vendita della cannabis comparso un furgone allestito come nell’atto  ...

COMUNICATO STAMPA DEL 30 APRILE 2017 Oggetto: MANICHINI VESTITI DA POLIZIOTTI TRAVOLTI DA FURGONE DURANTE MANIFESTAZIONE A TORINO, IL COISP: “MAGISTRATURA INDIVIDUI  E PUNISCA I RESPONSABILI”.   “Auspichiamo che la magistratura sia solerte nell’individuazione dei responsabili della vergognosa messinscena di Torino, dove durante una manifestazione per la legalizzazione della vendita della cannabis comparso un furgone allestito come nell’atto   di travolgere due manichini vestiti da poliziotti.                         Un episodio che non riteniamo soltanto un gesto di disprezzo e vilipendio verso gli uomini e le donne che vestono una divisa della Polizia, e soprattutto verso   le Vittime del Dovere ed i loro familiari, ma l’ennesimo atto di istigazione a compiere gesti di violenza contro le Forze dell’Ordine”. E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP - il Sindacato Indipendente di Polizia,  che prosegue: “Non comprendiamo, peraltro, come questa vergognosa rappresentazione   non sia stata fermata da chi di competenza: è incredibile che il pugno di ferro venga adottato,   per esempio, per impedire l’esposizione di striscioni da parte di opposte tifoserie in uno stadio, mentre si lasciano sfilare impunemente per le vie della città manichini di poliziotti beffardamente travolti da un furgone. Un fatto gravissimo, rispetto al quale non ci accontentiamo  della solidarietà, sincera o di circostanza, ma sul quale pretendiamo provvedimenti concreti   da chi ha il compito istituzionale di individuare e sanzionare quello che a noi appare come un vero e proprio reato. Non è possibile che si pensi ai numeri identificativi per i poliziotti impegnatinei servizi di ordine pubblico, o che si estendano all’inverosimile ipotesi di reato di tortura da contestare alle Forze dell’Ordine, mentre ai manifestanti vengono concessi insulti, minacce  e violenze. Noi, che sappiamo bene cosa vuol dire veder morire un collega in un incidente  durante un’operazione di servizio, annunciamo già di volerci costituire parte civile in un eventuale procedimento contro i responsabili. Non possiamo tollerare che passino in sordina, derubricati a semplici episodi di goliardia, veri e propri atti di aggressione e di esplicita minaccia   nei confronti delle Forze dell’Ordine, che vengono rappresentate dai manifestanti come  un disvalore del nostro sistema istituzionale, quasi per giustificare, un clima di feroce odio e gesti di violenza nei confronti di chi veste una divisa”.