Pappalardo: in atto un tentativo di vera e propria destabilizzazione dell'Arma
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- 12 aprile 2017 Italia
Circostanziata dichiarazione e dura presa di posizione in difesa dell'Arma dei Carabinieri, da parte del Segretario Politico del Movimento "9 Dicembre-Forconi", Generale dei Carabinieri a riposo, Antonio Pappalardo. È in corso, precisa Pappalardo, un tentativo di vera e propria destabilizzazione dell'Arma, che va fermamente respinta e contrastata, riferendosi alla recente vicenda del Capitano del NOE-Nuclei Operativi Ecologici, Giampaolo Scafarto, indagato dalla magistratura a Roma. L'ufficia...
Circostanziata dichiarazione e dura presa di posizione in difesa dell'Arma dei Carabinieri, da parte del Segretario Politico del Movimento "9 Dicembre-Forconi", Generale dei Carabinieri a riposo, Antonio Pappalardo. È in corso, precisa Pappalardo, un tentativo di vera e propria destabilizzazione dell'Arma, che va fermamente respinta e contrastata, riferendosi alla recente vicenda del Capitano del NOE-Nuclei Operativi Ecologici, Giampaolo Scafarto, indagato dalla magistratura a Roma. L'ufficiale, appartenente al Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente, infatti, è accusato dal Pm della Procura di Roma di falso materiale e falso ideologico, perché «nella qualità di pubblico ufficiale - si legge nell’invito a comparire - redigeva un’informativa nella quale, al fine di accreditare la tesi del coinvolgimento di personaggi asseritamente appartenenti ai Servizi Segreti, ometteva scientemente informazioni ottenute a seguito di indagini esperite», dopo «aver affermato che durante lo svolgimento dell’indagine “lo scrivente ed altri militari di questo comando hanno il ragionevole sospetto di ricevere attenzioni da parte di qualche appartenente ai Servizi”. Al riguardo, sottolinea espressamente Pappalardo, bisogna comprendere se il capitano, autore del falso, abbia fatto tutto da solo o in combutta con qualcuno. "Perché l'intercettazione ambientale e, in questo caso, l'intercettazione telefonica, non la fa solo il capitano o meglio la fanno il maresciallo, l'appuntato e il carabiniere che poi consegnano tutta la documentazione ai superiori, soprattutto ad un ufficiale di polizia giudiziaria. Ora bisogna capire - prosegue il Generale - se nel falsificare il documento il capitano ha fatto tutto da solo o se qualche suo superiore gli ha detto di farlo e per quali fini, rendendo il fatto destabilizzante perché va a toccare l'intera Istituzione dell'Arma dei Carabinieri". "Qualcuno - così conclude Pappalardo- sta cercando di destabilizzare e sfiancare l'Arma dei Carabinieri, non di colpevolizzare Renzi e bisogna opporsi, quindi, con tutte le forze a tale vergogna". Pier Francesco Corso