Dalla Polizia di Stato non solo espulsioni

questura consegna permessi di soggiorno 09 marzo 2011 a Brescia Ph Fotolive Fabrizio Cattina

L’ufficio Immigrazione della questura di Varese non si occupa solo di espulsioni, anche se sono la parte più visibile e mediatica del lavoro svolto, ma una delle attività più importanti è il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno per i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia.

Non solo espulsioni. Tra le attività svolte dal personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Varese, occupa uno spazio di assoluto rilievo quella finalizzata al rilascio e al rinnovo dei permessi di soggiorno in favore di cittadini stranieri ovvero dei familiari di cittadini comunitari, ma anche a tutta una serie di adempimenti preliminari e di comunicazioni riguardanti i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia.
Un lavoro prezioso, come la dedizione e l’impegno degli uomini della Polizia di Stato, finalizzato a produrre e rilasciare documenti necessari per lo svolgimento di attività lavorative, la fruizione dei servizi, l’inserimento sociale, il tutto nel rispetto della legalità e delle regole imposte dalla normativa di settore.
Per avere un’idea della consistenza del lavoro svolto, è necessario ancora una volta far ricorso ai numeri: nel corso del presente anno, fino al mese di giugno, sono stati rilasciati ben 10.256 permessi di soggiorno, mentre le pratiche lavorate ammontano a 11.757.
 L’attuale trend consentirà di eguagliare i numeri dell’anno precedente, quando furono consegnati 20.095 permessi di soggiorno e lavorate 21.499 pratiche, circa un migliaio in più rispetto agli anni 2016 e 2015.
L’aumento dei numeri e conseguentemente del carico di lavoro, dal 2016 in poi, si spiega agevolmente laddove si consideri che dalla seconda metà del 2016, tutti i minori devono essere muniti di un proprio permesso di soggiorno, quando in precedenza ciò era previsto soltanto per i minori con più di 14 anni, mentre i minori degli anni quattordici erano “registrati” sul permesso del genitore.
Tra le tipologie di permesso di soggiorno più diffuse vi sono innanzitutto i permessi per lavoro, sia subordinato che autonomo, quelli per motivi di famiglia, che consentono comunque l’accesso al mondo del lavoro (si pensi ai familiari di cittadini italiani o stranieri che giungono in Italia per ricongiungimento familiare), e quelli per motivi di studio, per coloro che frequentano facoltà ovvero master universitari presso le università della provincia.
Anche gli sportivi stranieri devono essere muniti del loro permesso di soggiorno, quello appunto per lo svolgimento di attività sportiva: si pensi ai giocatori di basket, ai calciatori, ma anche a coloro che per un periodo di allenamento semestrale ovvero annuale intendono entrare in Italia (è il caso dei ciclisti).
Vi sono poi le autorizzazioni rilasciate dall’Ufficio Immigrazione per le gite scolastiche all’estero. Nel 2017, ne sono state rilasciate 35 per un totale di oltre 300 studenti minori, i quali per recarsi all’estero (anche in Paesi Schengen), accompagnati da personale scolastico, devono essere muniti di apposita autorizzazione, un po’ come accade per le dichiarazione di accompagno rilasciate dall’Ufficio Passaporti.
Nell’anno in corso ne sono state invece rilasciate 15, per un totale di oltre120 studenti. Particolare rilievo meritano anche i provvedimenti di rifiuto e revoca dei permessi di soggiorno, emessi dal Questore nel caso in cui gli stranieri non soddisfino i requisiti previsti dalla legge per ottenere il permesso di soggiorno, ovvero li perdano successivamente (si pensi al contratto di lavoro, al requisito reddituale, alla commissione di reati cosiddetti ostativi).
Nell’anno in corso, ad oggi, sono stati adottati 88 provvedimenti di rifiuto e revoca, a fronte dei 119 del 2017 e dei 130 del 2016. 

Infine, un cenno alla modalità di lavorazione delle pratiche, moderna ed efficace. Difatti, dall’acquisizione delle istanze presentate presso gli Uffici Postali abilitati mediante gli appositi kit, fino all’archiviazione e fascicolazione delle stesse, tutto viene svolto in maniera digitale, con un metodo di lavoro che nel lungo periodo consentirà di eliminare quasi completamente il materiale cartaceo e lavorare esclusivamente “online”.