Morte del Vice Brigadiere Reali, Fervicredo: “Se ne va un altro eroe di tutti i giorni
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- 07 novembre 2018
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Strage silenziosa di persone che dedicano la vita agli altri senza chiedere nulla. Ma noi non lo dimenticheremo”
“Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e
partecipazione, vera e non formale, all’immenso dolore che ha colpito la
famiglia del Vice Brigadiere Emanuele Reali, l’Arma dei carabinieri e l’Italia
intera, orfana di un altro eroe di tutti i giorni, una persona speciale nella
sua normalità, perché scegliere di dedicare la vita agli altri non è da tutti”.
Con queste parole Mirko Schio, Presidente
dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere),
esprime il cordoglio della Onlus dopo il decesso del vice-brigadiere dei
carabinieri Emanuele Reali, morto in servizio a 34 anni, mentre faceva il suo
dovere, investito da un treno a poche centinaia di metri dalla stazione di
Caserta mentre stava inseguendo due ladri.
“Con la drammatica morte di Emanuele Reali
– aggiunge Schio - si allunga la strage silenziosa di persone che
quotidianamente si spendono per gli altri, senza chiedere nulla in cambio, non
avvezzi alla ribalta ma concentrati solo e unicamente sul proprio Dovere, fino
alla fine, fino alla morte. Esatto: non è un motto privo di contenuto, chi
serve la Patria lo fa fino alla morte, come Emanuele Reali. E tanti, troppi,
non ci pensano abbastanza. Ma oggi non è tempo di polemiche e recriminazioni, è
il giorno del lutto e della solidarietà a una Famiglia che deve trovare la
forza di rivivere. C’è uno splendido pensiero che l’Arma ha voluto dedicare a
Emanuele, in cui si legge fra le pieghe del dolore del lutto che esso è dedicato
a un uomo il cui nome ‘a breve non lo ricorderà
nessuno’. Ma per noi non è così. Non dimenticheremo Emanuele Reali.
Porteremo il suo nome come quello di tutte le altre Vittime del Dovere nel
cuore e sulla pelle, assieme alle cicatrici che molti di noi di Fervicredo
hanno rimediato in servizio. Perché conosciamo il valore del ricordo,
l’importanza di riflettere, perché si possa fare sempre di più e sempre meglio
per tutelare i Servitori dello Stato; e perché chi ha dedicato la vita agli
altri come Emanuele Reali lo ha fatto senza chiedere nulla in cambio, ma il
rispetto, l’onore del ricordo e l’esaltazione dell’esempio che ha rappresentato
sono il minimo che la comunità gli deve”.