Cassano Valcuvia, dialogo in sardo
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- 15 settembre 2018
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Presente il sindaco di Orgosolo
Dionigi Deledda
Iniziata la festa a Cassano Valcuvia, regna il divertimento e la gioia dei tanti sardi arrivati.
Sono arrivati i sardi di Orgosolo
Orgosolo rivela un profondo legame con le sue radici barbaricine e con usi e costumi di un tempo: è la patria del canto a Tenore, patrimonio dell’Umanità Unesco, nonchè paese dei murales. Il borgo, di quattromila e 500 abitanti, è famoso in tutto il mondo per i suggestivi dipinti che adornano stradine e piazze, case del centro storico e facciate di nuovi edifici. Narrano di politica e cultura, intimo dissenso e lotte popolari, malessere e giustizia sociale, vita quotidiana e tradizioni pastorali. Alla fine del XIX secolo, il paese assurse alla ribalta per il banditismo: il regista Vittorio De Seta, in ‘Banditi a Orgosolo’ (1961), ne descrive la lotta in difesa delle terre espropriate dallo Stato. Durante il Novecento si sviluppò il fermento culturale, tuttora attivo, del muralismo, in origine strumento di protesta. Vari artisti, sia locali che internazionali, hanno contribuito a creare un museo a cielo aperto: ammirerai un patrimonio di 150 opere, che colpiscono per vivacità di colori e pregio stilistico. Altra tradizione atavica è su lionzu, raffinata benda che incornicia il viso negli abiti femminili. Per l’ordito si usano fili di seta (ricavata dal baco allevato in loco) mentre la trama è colorata con lo zafferano. Da fissare due date: a Ferragosto sa Vardia ‘e mes’Austu, sfrenata corsa di cavalli, e a metà ottobre Gustos e Nuscos, tappa orgosolese di Autunno in Barbagia: l’accoglienza prende il gusto de sa purpuzza, antica ricetta di carne.