Varese, Agenzia Formativa. Emanuele Monti (Lega) Angelo Palumbo (FI): “Difenderemo i posti di lavoro, messi a rischio"

Il futuro dell’Agenzia Formativa della Provincia di Varese torna sui tavoli del Pirellone.

La nostra priorità è la tutela dei 52 lavoratori, di cui 27 ex dipendenti regionali – continuano Monti e Palumbo - e la difesa di questo ente formativo, che rappresenta una risorsa storica per il territorio”.
Dichiarazione chiave della vicenda che si trascina da mesi e di cui abbiamo ampiamente dato conto ai lettori, nonostante i silenzi e le reticenze di chi ha cercato all'interno dell'Agenzia di spingere accettando al ribasso, le condizioni proposte.
Qualche sindacalista coraggioso non è stato al gioco e senza chiedere contropartite ha fatto i passi dovuti per tutelare i diritti dei lavoratori spinti dalla dirigenza in mille modi ad accettare l'assunzione con la partita iva, cosa che avrebbe creato un precedente anche in altre situazioni.
Non ci sembra il caso che enti così importanti e  figure fondamentali come quelle degli insegnanti siano bistrattate, mettendo "sotto la suola"diritti e professionalità acquisite con la complicità di dirigenti e sindacati dormienti per usare un termine soft.
La vicenda da noi sollevata è diventata di dominio pubblico ed ora la Regione se ne sta occupando:"I Consiglieri regionali, Emanuele Monti e Angelo Palumbo hanno infatti chiesto un’audizione dei rappresentanti sindacali dei dipendenti nella prossima seduta della Commissione Attività Produttive. 

“Il futuro dell’Agenzia Formativa è sempre più critico – spiegano Monti  e Palumbo – dal momento che non si capisce cosa intenda fare la Provincia di questa importante scuola. Il rischio che l’amministrazione provinciale voglia privatizzarla appare sempre più concreto”. 

Speriamo che il messaggio sia chiaro, il personale si tranquillizzi e si torna alle normali consuetudini, il lavoro sia stabile e duraturo per il futuro degli insegnanti ma anche per gli allievi a cui deve giungere a rassicurazione che chi li ha seguiti finora continuerà in futuro. 
Il lavoro non si compra e non si vende, si fa bene se si è tranquilli e c'è la garanzia per il futuro.
L'incertezza porta stress, disperazione ed atti estremi che un ente pubblico come la Provincia non si può e non si deve permettere di portare avanti, in particolare quegli amministratori di sinistra che una volta dicevano di difendere i lavoratori, ora hanno l'anima e difendono solo i diritti acquisiti di pochi amici degli amici e familiari.
Chi lavora all'interno sa di cosa stiamo parlando.
Se invece la dirigenza proseguirà nella via attuale, salteranno fuori nomi e vicende personali nonchè politiche collegate al viatico in corso.