Birmania, 30 bambini morti e altri ricoverati: giallo su cause.
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- 05 agosto 2016 Diritti civili Istituzioni
COMUNICATO STAMPA Birmania, 30 bambini morti e altri ricoverati: giallo su cause. Allerta per un misterioso virus killer che sta preoccupando il paese asiatico. I sintomi simili al morbillo che fanno pensare a un "virus mutato" In questi giorni una patologia misteriosa sta generando preoccupazione in Birmania. Secondo quanto segnalato oggi dalle autorità di questo paese, a causa di questa malattia sconosciuta, 30 bambini sono morti dopo essersi ammalati di cui ventitrè nel distretto di Sina e...
COMUNICATO STAMPA Birmania, 30 bambini morti e altri ricoverati: giallo su cause. Allerta per un misterioso virus killer che sta preoccupando il paese asiatico. I sintomi simili al morbillo che fanno pensare a un "virus mutato" In questi giorni una patologia misteriosa sta generando preoccupazione in Birmania. Secondo quanto segnalato oggi dalle autorità di questo paese, a causa di questa malattia sconosciuta, 30 bambini sono morti dopo essersi ammalati di cui ventitrè nel distretto di Sina e 13 in Nan Yon dal mese di giugno, mentre per altri si sospetta il contagio. I suoi abitanti sono principalmente membri delle tribù Naga. Per i medici si tratta di un rebus: la malattia, presenta molti sintomi simili al morbillo (tosse, prurito...), in particolare per i bambini colpiti con meno di cinque anni. Secondo un portavoce istituzionale del ministero i sintomi sono quelli di una malattia come il morbillo che fanno pensare a un "virus mutato". Ma possiamo dirlo solo quando avremo i risultati di laboratorio. Questa allerta sanitaria scoppia negli ultimi mesi in cui il premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi, ha lanciato una grande sfida per il paese riformando il sistema nazionale sanitario, considerando, soprattutto, che all’interno dell’ ASEAN è il paese che ha l’aspettativa di vita media più bassa: con 282 morti ogni 100.000 nati vivi, proprio a causa della fragilità del sistema sanitario ed alla totale mancanza di accessibilità ai servizi sanitari essenziali e ad interventi di qualità, in particolare, come in questo caso, per i malati che abitano le zone rurali. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche se le istituzioni mondiali non hanno fatto scattare alcuna allerta, è ancora troppo presto per confermare la vera dimensione del problema. Lecce, 4 agosto 2016 Giovanni D’AGATA