Convegno in Regione Lombardia sui Templari, Gerusalemme e il Volto della Misericordia
Lions Club Carate Brianza Cavalieri, Unione Nazionale Cavalieri d'Italia sezione provinciale di Monza e Brianza
MILANO – Giovedì 20 settembre 2018 nella Sala del Gonfalone presso il Palazzo Pirelli di Milano -sede del istituzionale del Consiglio Regionale- si svolgerà l’interessantissimo convegno organizzato dalla Regione Lombardia su “Templari, Gerusalemme e il Volto della Misericordia”.
A moderare l’incontro Alessandro Corbetta, Consigliere della Regione Lombardia, parteciperà la Casa Editrice Domus Templi di Effigi con il Lions Club Carate Brianza Cavalieri -rappresentato da Teodolinda Varisco e Salvatore Rizzo–, l’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia sezione provinciale Monza e Brianza, parteciperanno diversi storici e insegnanti di storia e di materie antropologiche.
La Custodia Terrae Sanctae –i Frati che otto secoli fa su mandato di San Francesco d’Assisi gestirono i Santuari in Terra Santa- affronteranno l’insediamento cristiano in Terra Santa, magistralmente rappresentati dal Reverendissimo Fr. Francesco Ielpo OFM, Commissario di TS per il Nord Italia, a dipanare i misteri il Chiarissimo Cavaliere Professore Alessio Varisco, Presidente dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia sezione provinciale Monza e Brianza, autore dei volumi “Custodes Sancti Sepulchri” -sulla presenza dei Cavalieri Cristiani nei Loca Sancta successivamente al 15 luglio 1099 e “Vultus Misericordiae. Il venerato crocifisso di Besana”-. Entrambi i volumi pubblicati dalle Edizioni Effigi – Domus Templi hanno il patrocinio del Patriarcato Latino di Gerusalemme e della Custodia Terrae Sanctae, oltre alla prefazione di Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Pierbattista Pizzaballa, Arcivescovo di Verbe ed Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme (già 167° Custode di Terra Santa), e di Sua Paternità Reverendissima Fr. Francesco Patton OFM, 168° Custode di Terra Santa. Prenderà la parola anche il Reverendo Don Mauro Malighetti, Prevosto della Basilica Romana Minore di Besana in Brianza e “custode” di uno di questi preziosi venerati crocifissi, da poco ristrutturato. Saranno presenti il Lions Club Carate Brianza Cavalieri -porterà i saluti Tedolinda Varisco– con il Sindaco di Aicurzio e Carate Brianza.
I cristiani riconquistarono alla fine del XI secolo la Città Santa ed iniziarono a costruire nuovi monumentali edifici, a seguito della conquista. Gli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme erano già attivi -come evidenziato nell’altro volume del Prof. Varisco “Fides et Caritas. Il Beato Gherardo de’ Saxo e i 900 anni dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta (con catalogo delle decorazioni e gradi del Sovrano Militare Ordine di Malta e dell’Ordine pro Merito Melitensi civile e militare)”- erano attivi dal 1070 nell’assistenza dei Pellegrini, i cosiddetti “palmieri”, che compivano le “Pie peregrinazioni” ed assicuravano le cure necessarie, materiali e spirituali. Gerusalemme divenne l’umbilicus mundi della Cristianità: il 13 febbraio 1113 venne riconosciuto canonicamente l’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme tramite la Bolla “Piae postulatio voluntatis” del Sommo Pontefice Pasquale II; dal 1118 otto Cavalieri e un Maestro costituirono una fraternita i cosiddetti Pauperes Commilitones Christi Templique Salomonis riconosciuti canonicamente il 13 gennaio 1130 come Ordo Templi –il tredicesimo volume “I Templari nell’Alta Lombardia” ha la prefazione del Cavaliere Franco Guidetti, già Governatore Distretto LION 108 Ib1 e Segretario dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia sezione provinciale di Varese-. Esiste un legame tra i cavalieri benedettini che iniziarono ad assistere i pellegrini, i Giovanniti dal mantello scuro -come i benedettini cassinesi- così come i Templari dal bianco mantello, dalla croce vermiglia, ed in ultimo i frati francescani della Custodia di Terra Santa: la carità e l’amore per le terre cristiche!
Ovviamente tutti credono di conoscere la storia dei Giovanniti e dei Cavalieri del Tempio, ma nessuno comprende la storia della Chiesa, la complessità dell’evoluzione della presenza cristiana nelle terre Ultramarine. Certo è che alla perdita dei potentati “Crociati”, dopo la conquista di Saladino, soltanto l’Ordine dei Frati Minori iniziarono ad insediarsi e nei secoli acquistarono sempre più strutture, sino a dirigere tutti i Santuari dei Loca Sancta. Ai cavalieri neri e bianchi subentrarono i Frati dal saio marrone, che continuarono -con dispensa del Sultano- l’assistenza dei Palmieri. Ed è così che i Sommi Pontefici aumentarono i numerosi privilegi dei Francescani di Terra Santa sino a conferire al reverendissimo Custode di Terra Santa la facoltà di rivestire i nobili pellegrini alla fine della pia peregrinazione il mantello del Santo Sepolcro, rivestendo l’ammittendo “Miles Sancti Sepulchri” dinanzi i Frati Francescani nell’Edicola dell’Anastasi. Ancora chi giunge a Gerusalemme può ricevere la Pontificia Crux Signum Sacri Itineris Hierosolymitani dall’anno 1901 per volontà del Sommo Pontefice Leone XIII il “segno” della pia peregrinazione conferendo al Reverendissimo Padre Guardiano della Custodia di Terra Santa la facoltà di insignire di una decorazione il pellegrino giungente nei Loca Sancta.
L’immagine della Sindone, portata dai Crociati in Europa nei primi del XIV secolo, sicuramente ha determinato in ambito iconografico dei Crocifissi venerati in area lombarda che hanno delle forti somiglianze con alcuni modelli fiorentini. Nel “Vultus Misericordiae” -inserito nelle maggiori biblioteche tra cui la: Nazionale Braidense; Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano; Kunsthistorisches Institut in Florenz, Max-Planck-Institut; Bibliothek, Bayerische Staatsbibliothek di Mu?nchen; Universita?tsbibliothek Heidelberg di Heidelberg; Bibliotheca Hertziana – Max-Planck-Institut fu?r Kunstgeschichte di Roma; Harvard University; Columbia University in the City of New York; Princeton University Library; National Gallery of Art Library di Washington– il Cav. Varisco analizza l’evolversi del modello Christus moriendi, alternativa del typos cosiddetto “pathiens”, con chiari riferimenti all’immagine della Sindone. Un’occasione da non perdere al Pirellone di Milano!