Perugia 2016

Questo è il tempo che ci è dato di vivere: di intolleranza e fondamentalismi! Di smarrimento di valori e di prospettive etiche! Di difficoltà economiche e sofferenze umane. C’è un nesso stretto fra il manifestarsi di queste emergenze, le une alimentano le altre e le ricadute sono riscontrabili nella vita di tutti i giorni. La nostra storia è ricca di analogie: nella Bibbia, più di uno sono i richiami al disordine imperante! Nel finire del Medioevo, dopo la caduta di Gerusalemme, si preved...

  1. Questo è il tempo che ci è dato di vivere: di intolleranza e fondamentalismi! Di smarrimento di valori e di prospettive etiche! Di difficoltà economiche e sofferenze umane.
C’è un nesso stretto fra il manifestarsi di queste emergenze, le une alimentano le altre e le ricadute sono riscontrabili nella vita di tutti i giorni. La nostra storia è ricca di analogie: nella Bibbia, più di uno sono i richiami al disordine imperante! Nel finire del Medioevo, dopo la caduta di Gerusalemme, si prevedeva, fissando pure la data esatta, la fine del Mondo! A Torino, alla fine del XIX secolo più del 50% erano i ragazzi che si perdevano per strada e San Giovanni Bosco seppe trovare una risposta! Guai quindi arrendersi! Guai alzare bandiera bianca! La diserzione dal voto non è sinonimo di modernità. Semmai l’anticamera di una patologia che non può che preoccupare.
  1. Nell’udienza del 30 aprile 2014, dedicata ai giovani, Papa Francesco ebbe a dire:” non si può guardare dal balcone: la politica è un dovere e un martirio!”
L’impegno nei gruppi di animazione o di preghiera non può limitarsi all’attività prepolitica, della formazione, della preghiera, della attività associazionistica, seppure essa stessa meritoria ed importante. Il perseguimento del Bene Comune presuppone anche il coraggio della testimonianza nella palestra della Polis e nelle sedi istituzionali e decisionali deputate. Un impegno che va praticato “tutti i giorni”, con costanza e generosità. Dedicarsi al Bene Comune comporta quindi, senza alternative, l’imperativo o il dovere di far prevalere e far vincere il peso della responsabilità sia individuale che comunitaria.
  1. In che cosa si sostanzia oggi il Bene Comune, che la Gaudium et Spes  identifica nel “ conseguimento più pieno della perfezione”:
    1. nell’insieme di quelle misure, sia elettorali che istituzionali, che consentano di tenere alto il valore e la qualità della Democrazia. La Democrazia non va intesa solo come l’insieme delle condizioni organizzative in cui una Nazione si struttura. Ma soprattutto, come il prerequisito per consentire la realizzazione della piena dignità della persona umana, e quindi, la possibilità assegnata ad ogni cittadino di poter concorrere alla costruzione del benessere della comunità.
    2. nel recupero e nella valorizzazione del valore della vita comunitaria! Che superi il semplice aggregato di tanti individui, dove ognuno pensa quasi esclusivamente al tornaconto personale o all’affermazione del superEgo ma ad una realtà dove ognuno di noi si senta parte di una entità più larga, sia essa la famiglia, la municipalità o la nazione. Da soli non si risponde alle esigenze della natura umana. Lo stesso Adam Smith padre del Capitalismo moderno ha sostenuto che l’interesse individuale deve potersi esplicare in un contesto di “syimpatia”, ovvero di fiducia e di condivisione fra le persone!
    3. Lo stesso valore primo della libertà va promosso e tutelato non solo nella interpretazione occidentale: dello spingersi fino a non toccare la libertà dell’altro, ma nell’accezione cristiana che spinge verso il vicino. Padre Damasceno, Dottore della Chiesa a metà dello VIII secolo rifletteva:”la tua salvezza la trovi nell’altro, la tua libertà si celebra in quella dell’altro”.
    4. come è possibile realizzare il bene completo dell’uomo se, in pari tempo, non si realizza uno sviluppo economico che consenta la piena occupazione! Il lavoro, il lavoro per tutti rimane una incompiuta! Ma proprio per questo un obiettivo fondamentale ed ineliminabile. Attraverso il lavoro si da dignità alle persone; e la “Laudato si” suggerisce le modalità che le politiche orientate a questo bene devono rispettare.
    5. L’aspirazione alla costruzione del Bene Comune, presuppone quindi che la Politica eserciti fino in fondo il suo ruolo e la sua funzione: che deve essere di direzione! Di stare un posso avanti alla Economia, alla Finanza, alla Geopolitica. Attenzione però: non ci possono essere tanti Beni Comuni quante sono le Dottrine politiche! Il Bene Comune rimane unico, e sta alle Dottrine politiche ad esso ispirarsi. Se quindi la Politica esercita correttamente i suoi doveri è legittimata altrimenti, gioco forza, sarà risucchiata da altre priorità o respinta.             4.  La “chiamata alle armi!”, l’Appello ai tanti in prima linea!  Il superamento della               frammentazione non sono una eresia! La stessa Chiesa dedica una settimana intera alla preghiera per l’unità dei cristiani e dei credenti! Dal 1993 ad oggi, dopo più di vent’anni di ordine sparso, quali sono gli indicatori con il segno positivo? La esperienza del leaderismo, svincolato dai partiti-comunità ci ha reso più felici? Il nostro sistema politico è risultato migliore? Lo strabordo della finanza e della massimizzazione del profitto ci ha dato una società più giusta? La Comunicazione oltre che rispondere agli interessi particolari ha contribuito alla formazione di una società migliore? Accettare che la Burocrazia e la logica delle “Regole” dirigano le danze; cancellino i principi di responsabilità personale e di sussidiarietà sociale ha impoverito un po’ tutti, ha aumentato il numero dei senza lavoro, ed è diventato un peso anche per l’economia. Dovrebbe ormai essere interiorizzata la consapevolezza che “l’albero della vita”, chiamasi PIL, sviluppo o benessere, non si rigenera con sole politiche dei numeri: siano essi l’abbassamento delle tasse; il Q.E. attivato meritoriamente dalla B.C.E.; la riforma del mercato del lavoro o del sistema pensionistico; un maggior numero di poliziotti che supervisionino la nostra sicurezza. “L’albero della vita” si rigenera dando vitalità alle radici! Dando concime al terreno su cui le radici affondano! Cose che solo la riproposizione di grandi valori; la rigenerazione di valori che sappiano far emergere il primato della logica dei doveri, della logica della responsabilità, della tolleranza rispetto a chi la pensa diversamente, della ridistribuzione virtuosa della ricchezza e della concretezza di tutti i giorni, possono assicurare.
  1. Soli! No! Non si fa un Partito dei cristiani o dei credenti. Le religioni non devono
dividere: al contrario devono porsi come esperienze di convivenza e di cooperazione. La comunità politica e la Chiesa vanno considerate indipendenti ed autonome. Ma da una sana collaborazione possono nascere solo opportunità e risposte agli interrogativi e alle sofferenze della società di oggi. Analogamente una fattiva collaborazione fra la testimonianza dei movimenti e la testimonianza delle espressioni civiche territoriali, siano esse municipali o sovra comunali, possono offrire un contributo importante alla fuoriuscita dalla crisi della politica organizzata. Dalla generosità solidaristica degli uni e dalla concretezza amministrativa dei secondi possono nascere sinergie straordinarie; perché le une possono trarre alimentazione dalle altre come dei vasi comunicanti.     6.  A Perugia ci si trova quindi non per fare riflessioni! Non per tergiversare! Ma per          tentare di definire le modalità della discesa in campo e le caratteristiche identitarie e          organizzative del Nuovo Soggetto Politico. Trento, 10 gennaio 2016. Sen. Ivo Tarolli