Milano, 400 euro al mese a chi ospita un immigrato

Il comune di Milano aderisce al sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati messo a disposizione dal Ministero degli Interni attraverso un Fondo Nazionale per interventi e accoglienza per attività sanitarie, multiculturali, formazione linguistica, insediamento lavorativo e informazione legale. Viene fatto un bando ad hoc per capire quali sono le famiglie interessate ad accogliere un ospite straniero a fronte del contributo di 350 euro mensili per vitto e alloggio e che diventano...

Il comune di Milano aderisce al sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati messo a disposizione dal Ministero degli Interni attraverso un Fondo Nazionale per interventi e accoglienza per attività sanitarie, multiculturali, formazione linguistica, insediamento lavorativo e informazione legale. Viene fatto un bando ad hoc per capire quali sono le famiglie interessate ad accogliere un ospite straniero a fronte del contributo di 350 euro mensili per vitto e alloggio e che diventano 400 per una famiglia. Immediate le reazioni di Salvini,Grimoldi e Boni della Lega. Su facebook Salvini: " vergogna questo è razzismo nei confronti degli italiani ".Grimoldi e Boni le difficoltà di anziani, disoccupati e separati. Il ragionamento dei leghisti parte dal presupposto che si trovano i soldi per tutti tranne che per gli italiani bisognosi. Majorino (assessore alle politiche sociali) parla di "barbarie leghiste". Al di là delle posizioni politiche di ciascuno dei due poli ci sono questioni pratiche di non poco conto. Quanti di noi vorrebbero aiutare i bisognosi? Tanti in teoria. In pratica in casa nostra ci troveremmo persone di altre religioni, usi e costumi, che hanno le loro esigenze, i loro cibi, le loro visioni della vita, le loro lingue. Uno di noi va al lavoro e lascia moglie e figli con sconosciuti in casa. Magari bravissime persone. Magari oneste. Magari disperate e che potrebbero derubarci oppure esserci amiche. Chi lo sa? Chi si sente di rischiare? Se sono da solo rischio da solo ma posso mettere in casa persone di cui non so nulla e che posso toccare le mie cose o per es.il mio computer e comunicare con chiunque,opure fare telefonate internazionali con addebiti alti. E poi altre questioni non fa poco, altre persone vogliono dire altri bagni, docce ecc. Ci sono normative che devono valere per tutti. Non ci si capisce tra italiani che parlano la stessa lingua, figuriamoci con altri. Un po' di sana diffidenza non guasta. In caso di problemi sanitari,linguistici e legali interviene il comune con che limiti e con quali risorse? La teoria è una cosa la pratica è un'altra. Giuseppe Criseo Varese Press