Matti da curare, pericolo in agguato

Ospedali psichiatrici, Opg, si cambia. Dal primo di aprile comincerà il trasferimento verso strutture messe a disposizione dalle regione, come afferma Piscitello. «Non ci saranno ulteriori proroghe alla chiusura degli Opg». Ad assicurarlo è Roberto Calogero Piscitello, Direttore generale dei detenuti e del trattamento del Dipartimento di amministrazione penitenziaria (Dap)" Ricordiamo che alcuni sono ammalati ma altri criminali, saranno curati e sottoposti a sorveglianza nelle Rems, le nuove ...

Ospedali psichiatrici, Opg, si cambia. Dal primo di aprile comincerà il trasferimento verso strutture messe a disposizione dalle regione, come afferma Piscitello. «Non ci saranno ulteriori proroghe alla chiusura degli Opg». Ad assicurarlo è Roberto Calogero Piscitello, Direttore generale dei detenuti e del trattamento del Dipartimento di amministrazione penitenziaria (Dap)" Ricordiamo che alcuni sono ammalati ma altri criminali, saranno curati e sottoposti a sorveglianza nelle Rems, le nuove residenze ad hoc. Si era partiti con la legge Basaglia, “sono vere e proprie fosse dei serpenti con persone legate ai letti o chiuse in isolamento per mesi" poi abolite e divenute Opg, ora cambia la sigla ma i pericoli rimangono. Pericoli per loro stessi ma anche per gli altri. Se ne occuperanno il Ministero della Salute e il dipar­ti­mento di ammi­ni­stra­zione peni­ten­zia­ria (Dap) "Entro il 15 marzo le regioni dovranno comu­ni­care al Dap e all’autorità giu­di­zia­ria dove sono state isti­tuite e la loro effet­tiva atti­va­zione a par­tire dal 1° aprile". (Piscitello). Le strutture dipenderanno, una volta costituite dal SSN e la direzione delle Asl nominerà dei direttori che decideranno il percorso riabilitativo. Dovranno esserci due strutture per regione. Speriamo si superi l’orrore degli OPG in cui le persone sono crocifisse ai letti di contenzione senza materasso e con il buco al centro, come dimostrato dalle commissioni parlamentari di inchiesta. Gi Opg erano carceri, nella sostanza, con personale della Polizia Penitenziaria. Gli ammalati sono diminuiti ( speriamo in bene) e il personale che se ne prenderà cura dovrà essere preparato adeguatamente. Il rischio che vediamo è proprio questo: un conto è occuparsi di ammalati, un altro di persone soggette a restrizioni perchè criminali, e questo non è un compito normale e usuale per un infermiere, anche se ci saranno controlli della Magistratura di Sorveglianza. Sorvegliare va bene, ma il lavoro è rischioso. La propaganda politica è comprensibile su altri temi, qui si parla di sicurezza di chi ci lavora, oltre che degli ammalati. Aggiungiamo poi che se non c'è la Polizia Penitenziaria e qualcuno scappa e fa danni chi ne risponde? Soliti interrogativi senza risposta, fino al prossimo episodio di cronaca. Giuseppe Criseo Segretario Generale Sindacato Europeo dei Lavoratori