Corporate tax rate delle imprese italiane

Pillole fiscali di Massimo Gazzani - puntata numero 219
Corporate tax rate delle imprese italiane e di quelle internazionali Studio dell'Osservatorio Bilanci del CNDCEC e dell'Università di Genova, e analisi dello Studio Gazzani con Gmn International Secondo uno studio realizzato dall'Osservatorio Bilanci del Consiglio nazionale dei commercialisti in collaborazione con l’Università di Genova, il valore mediano del costo per IRES e IRAP gravante sulle imprese italiane (“corpo...

Pillole fiscali di Massimo Gazzani - puntata numero 219 Corporate tax rate delle imprese italiane e di quelle internazionali Studio dell'Osservatorio Bilanci del CNDCEC e dell'Università di Genova, e analisi dello Studio Gazzani con Gmn International Secondo uno studio realizzato dall'Osservatorio Bilanci del Consiglio nazionale dei commercialisti in collaborazione con l’Università di Genova, il valore mediano del costo per IRES e IRAP gravante sulle imprese italiane (“corporate tax rate”), rilevato fra il 2009 e il 2013, non è mai stato inferiore al 40,78% (dato del 2012), e ha raggiunto un picco massimo del 51,37% nel 2011. Lo studio ha preso in considerazione un campione di 300 imprese, rappresentative dei diversi settori e delle tre categorie dimensionali: il valore più alto del corporate tax rate mediano è risultato pari al 53% ed è stato registrato nel 2011, con riferimento alle imprese di maggiori dimensioni (più di 250 dipendenti). Per le piccole imprese il dato ha subito un’oscillazione fra un massimo del 51,45% (2009) e un minimo del 38,7% (2012); mentre per le imprese di medie dimensioni si è registrato un dato più stabile: 49% fra 2009 e 2011, poi diminuito al 43,31% nel 2013. Considerata l’importanza del valore rilevato, il sistema economico italiano auspica un ulteriore alleggerimento del carico fiscale sulle imprese, in aggiunta alle misure già previste nel Ddl di stabilità 2016 (quali il super ammortamento e il taglio dell’IRES), ma qualcosa di più si può fare. Anche perchè lo Studio Gazzani - grazie alla collaborazione con Gmn International di cui è Partner - ha invece confrontato questi dati con i Paesi del sistema OECD e l'aliquota dell'imposta sulle società globale media è rimasta praticamente invariata quest'anno, e precisamente ad un tasso de 23,68 per cento rispetto al 23,64 per cento nel 2014, e l'Italia come valore ufficiale presenta (ormai da anni) il 31,4% anche se il reale è quello di sopra evidenziato. Tra i più alti tassi segnaliamo con il 40 per cento quanto applicato negli Stati Uniti, mentre il più basso (esclusi gli Stati che o non hanno una imposta sulle società o che hanno un tasso pari a zero) è il 10 per cento in Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Gibilterra, Macedonia, Paraguay, e Qatar. Rimanendo tra gli Stati dell'OCSE, il paese con il tasso più basso rimane Irlanda, al 12,5 per cento. Questa analisi prevede anche una visione dei movimenti e variazioni delle corporate tax di quest'anno, con riduzioni - appunto - in Danimarca (-1 per cento al 23,5 per cento), Estonia (un calo pari dell'1 per cento al 20 per cento), il Giappone (meno 2,58 per cento al 33,06 per cento), Portogallo (in calo del 2 per cento a 21 per cento), la Spagna (in calo del 2 per cento al 28 per cento) e il Regno Unito (-1 per cento al 20 per cento). La tabella allegata è sicuramente una sintesi e una visione, ma è necessario che tali confronti e approfondimenti si accentuino, sia per una sperata armonizzazione, ma anche per verificare quanto e come è possibile una pianificazione fiscale. Grazie dell'attenzione Cordialmente Massimo Gazzani   Dott. Massimo Gazzani - Partner