CONTRASTO AL “LAVORO SOMMERSO”: SCOPERTI IN VAL CAMONICA, IN SOLI DUE MESI, 20 LAVORATORI SENZA CONTRATTO
CONTRASTO AL “LAVORO SOMMERSO”: SCOPERTI IN VAL CAMONICA, IN SOLI DUE MESI, 20 LAVORATORI SENZA CONTRATTO . È questo il bilancio di una serie di attività ispettive, condotte dai finanzieri della Tenenza di Pisogne, a tutela dell’economia legale. Il quadro tratteggiato dalle fiamme gialle pisognesi, tra gennaio e febbraio, sorprende nei numeri, visto che su 16 interventi, ben 11 si sono conclusi con la maxi-sanzione di cui all’art. 3 del D.L. n. 12/2002, poiché è stata accertata la presenza di...
CONTRASTO AL “LAVORO SOMMERSO”: SCOPERTI IN VAL CAMONICA, IN SOLI DUE MESI, 20 LAVORATORI SENZA CONTRATTO . È questo il bilancio di una serie di attività ispettive, condotte dai finanzieri della Tenenza di Pisogne, a tutela dell’economia legale. Il quadro tratteggiato dalle fiamme gialle pisognesi, tra gennaio e febbraio, sorprende nei numeri, visto che su 16 interventi, ben 11 si sono conclusi con la maxi-sanzione di cui all’art. 3 del D.L. n. 12/2002, poiché è stata accertata la presenza di lavoratori irregolari o, come si dice in gergo, in nero, totalmente sconosciuti al Fisco ed all’Inps, con conseguente evasione di contributi assistenziali, previdenziali e di ritenute Irpef. In particolare, presso le 11 aziende ispezionate, sono emerse ben n. 20 lavoratori che, senza contratto, erano impegnati a svolgere svariate mansioni all’interno dei locali. Le maxi-sanzioni conseguenti a tali violazioni sono davvero pesanti, visto che – ad esempio – in caso di impiego per un periodo fino a 30 giorni effettivi di lavoro, la sanzione va da 1500 a 9000 euro per ciascun lavoratore irregolare, salvo poi ottenere uno “sconto” in caso di regolarizzazione del rapporto di lavoro. Da sottolineare che, ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. n. 81/2008, è prevista anche la sospensione dell’attività imprenditoriale quando i lavoratori in nero sono superiori al 20% della forza lavoro, o in caso di gravi e reiterate violazioni in materia di tutela e sicurezza sul lavoro. L’economia sommersa rappresenta una pericolosa minaccia per gli imprenditori che quotidianamente, e con sacrifici, contribuiscono lecitamente allo sviluppo del nostro Paese. Si traduce, infatti, in una concorrenza sleale che pone fuori mercato le imprese oneste, nello sfruttamento dei lavoratori e in un rilevante danno per l’Erario. Per tale ragione il contrasto al lavoro nero costituisce uno tra i principali obiettivi dell’azione ispettiva svolta dalla Guardia di Finanza.