Alessia Mosca #PrimarieMilano
Alessia Mosca #PrimarieMilano Milano ha le potenzialità oggi di diventare punto di riferimento globale, al pari delle grandi città del mondo, come Londra, New York e Shangai. In queste settimane, di questo si sta parlando grazie alla disponibilità, alla passione e all'idealità dei quattro candidati che hanno deciso di competere alle primarie del centro sinistra, che si terranno il 7 di febbraio. Mi sembra doveroso esprimere la mia opinione su quanto sta avvenendo. S...
Alessia Mosca
#PrimarieMilano Milano ha le potenzialità oggi di diventare punto di riferimento globale, al pari delle grandi città del mondo, come Londra, New York e Shangai. In queste settimane, di questo si sta parlando grazie alla disponibilità, alla passione e all'idealità dei quattro candidati che hanno deciso di competere alle primarie del centro sinistra, che si terranno il 7 di febbraio.
Mi sembra doveroso esprimere la mia opinione su quanto sta avvenendo. Sia perché è in discussione il futuro della mia città di residenza. Sia per rispetto a quanti mi hanno sostenuto nella competizione elettorale di un anno e mezzo fa, la maggior parte dei quali proprio a Milano. Mi preme anzitutto sottolineare che stimo sinceramente tutti e quattro i candidati, a cui riconosco grandi competenze nel tradurre nella propria attività quei valori che condivido, patrimonio del nostro progetto politico di centro sinistra. Con una di loro in particolare, Francesca Balzani, ho condiviso l'esperienza di parlamentare europeo, nella quale mi ha accompagnata con buoni consigli. Il dibattito e la mobilitazione che si sta generando grazie alle primarie è la conferma che Milano è pervasa da un sano e vitale senso civico, prerequisito per qualsiasi buona amministrazione. Spero che fino alla fine tutti colgano appieno questo significato ultimo nella competizione che si sta affrontando. E' il primo mattone per un lavoro comune successivo a cui sono convinta tutti i candidati si dedicheranno, comunque, insieme dall'8 febbraio in poi. Dovendo, però, fare una scelta, ho deciso di sostenere Beppe Sala. Non solo perché ci conosciamo da tanto tempo e ho avuto modo in questi anni di apprezzare la sua umanità, la sua serietà, la mancanza di retorica nel suo agire e nelle sue relazioni. Non solo per le sue doti professionali, indiscutibili. Neppure per l'aderenza a uno schema politico nazionale, che chi conosce bene Milano sa non essere applicabile alla nostra città. Lo sostengo soprattutto perché penso che sia la persona che meglio può tradurre i suoi, i nostri ideali in realtà. Lo sostengo perché penso che Milano possa essere modello non solo in Italia, ma in Europa e nel mondo. Perché oggi, grazie al lavoro dell'amministrazione uscente, ci sono tutte le condizioni per fare un ulteriore scatto in avanti, rendendo Milano punto di riferimento a livello internazionale, come nella sua naturale vocazione. Faro nella cultura e nella storia, nella rete di associazionismo che ha ispirato politiche di welfare e di accoglienza in tutto il mondo, catalizzatrice naturale di imprese orientate all'innovazione e di persone che vogliono essere formate in questo contesto. In poche parole, modello di ben vivere, di bel produrre e grande pensare. Lo sostengo anche se non è donna. E mi fa piacere che oggi possa essere considerato uno svantaggio non esserlo, in una competizione elettorale che si tiene a Milano. Vuol dire che il lavoro fatto su questo tema ha creato, almeno nella nostra città, un livello di consapevolezza straordinario. La rappresentanza equilibrata concretizzata dall'amministrazione uscente è stata un traguardo da cui non retrocedere, una conditio sine qua non per la seconda e più complicata fase di realizzazione di una parità effettiva. Che per me significa fare in modo che tutta la città sia coinvolta, e non solo i centri di decisione: tutte le donne a Milano dovrebbero poter sperimentare una piena compatibilità del lavoro con la propria vita privata e famigliare. Il modello, in questo senso, non dovrebbero essere Londra o New York, dove le donne possono avere occupazione e figli in tutta tranquillità solo grazie a tate e scuole costose. Al contrario, Milano dovrebbe ispirarsi alle città dell'Europa del nord, dove ottimi servizi sono accessibili a tutti e le opportunità sono offerte non solo a chi se le può comprare. Un'ambizione molto alta e proprio per questo penso che la capacità di Beppe Sala di tradurre i valori e i progetti in realtà possa essere la migliore garanzia per fare di Milano una città modello anche in tema di parità. Le battaglie anche recenti che abbiamo condotto ci dimostrano che la parità di genere si ottiene veramente con una alleanza tra uomini e donne: abbiamo avuto un sindaco uomo, Giuliano Pisapia, che ha fatto per le donne molto più di quanto abbia realizzato o anche solo proposto chi lo ha preceduto. Sostengo Beppe Sala perché sono convinta possa essere la migliore garanzia per sentirci, ancora di più, orgogliosi nel mondo della nostra città. Per questo vi invito a partecipare alla presentazione del suo programma domani, 16 gennaio, alle ore 11 al Piccolo Teatro Strehler (qui potete trovare tutte le informazioni: https://www.facebook.com/events/1154573944567394/). In ogni caso, davvero grazie a tutti i candidati e buone primarie a tutti noi.