Accoliti di un progetto perverso
Accoliti di un progetto perverso Paolo Naccarato alla proposta della ministra Lorenzin di cambiamento del nome del NCD nella nuova qualificazione di Nuovo Centro (delle libertà ?!), suggerisce che pregiudiziale sarebbe la benedizione di Matteo Renzi. Da sempre seguace del Presidente Cossiga, Naccarato fa l’ennesimo sfoggio della sua naturale propensione alla subordinazione ancillare sino al punto di condizionare la nascita eventuale del nuovo soggetto politico a una sorta di benedizione preve...
Accoliti di un progetto perverso Paolo Naccarato alla proposta della ministra Lorenzin di cambiamento del nome del NCD nella nuova qualificazione di Nuovo Centro (delle libertà ?!), suggerisce che pregiudiziale sarebbe la benedizione di Matteo Renzi. Da sempre seguace del Presidente Cossiga, Naccarato fa l’ennesimo sfoggio della sua naturale propensione alla subordinazione ancillare sino al punto di condizionare la nascita eventuale del nuovo soggetto politico a una sorta di benedizione preventiva del dominus di turno. Se è vero, da un lato, che in tal modo egli non fa altro che evidenziare la condizione di oggettiva subalternità degli ex componenti di Area popolare, componenti di quei cinquanta transumanti trasformisti che hanno permesso la sopravvivenza del governo del presidente mai eletto; dall’altro, sarà molto difficile far digerire ai residui elettori del Nuovo Centro Destra questa strana combinazione di ex popolari con i socialisti trasformisti renziani dal cui leader richiedono l’imprimatur. Anche al trasformismo più spinto c’è un limite, se non per la coerenza, almeno per quanto riguarda “ i valori non negoziabili” ai quali i cattolici italiani restano ossequienti, anche se i voltagabbana opportunisti della casta, pur di conservare le posizioni di potere acquisite, sono ben disposti a qualche colpevole rinuncia ed omissione nel nome di un realismo politico che, fortunatamente, non è più tollerato dagli autentici popolari italiani. Quelle di Lorenzin e Naccarato, interpreti minori di uno spartito scritto e diretto da Angelino Alfano, sono variazioni sul tema di un concerto valido solo dentro le rappresentazioni del palazzo, all’interno di una casta chiusa e autoreferenziale espressiva solamente degli interessi di gruppi assai ristretti interni e internazionali, “distinti e distanti”, come direbbe Cossiga, anzi contrapposti a quelli del ceto medio e delle classi popolari privi di qualsiasi rappresentanza. Il punto più alto dello scontro avverrà, a tempi brevi, nelle elezioni per i prossimi rinnovi comunali, e, un po’ più in là, nella battaglia campale che ci vedrà contrapposti nel referendum sulla riforma costituzionale e sulla legge super truffa dell’Italicum. E’ tragicomico vedere quelli che furono i seguaci del “Presidente picconatore”, grande democratico cristiano intimo di Aldo Moro padre costituente democratico cristiano, schierati con gli esecutori materiali del disegno di mandanti internazionali manovratori del finanz-capitalismo, interessati a distruggere ciò che rimane delle costituzioni rigide troppo scomode per i loro obiettivi. Essi, perseguendo il primato esclusivo del profitto, della finanza sull’economia e sulla politica, considerano la democrazia come l’ostacolo principale ai loro progetti e puntano su servitori disponibili a favorirne l’esito. Ettore Bonalberti www.alefpopolaritaliani.eu www.insiemeweb.net www.don-chisciotte.net Venezia, 20 Febbraio 2016