IL PM CHIEDE L’ASSOLUZIONE PER LA SUORA DI PALAZZOLO (BS) ACCUSATA DI ABUSI E MALTRATTAMENTI.
La vicenda giudiziaria ha inizio
alcuni anni fa, quando una decina di ospiti della comunità di recupero per
tossicodipendenti Shalom di Palazzolo in provincia di Brescia denunciarono di
aver subito pesanti maltrattamenti dalla fondatrice Suor Rosellina Ravasio e da
altri 41 volontari.
Gli abusi sarebbero consistiti
almeno dalle deposizioni di circa sei testimoni in punizioni quali spingere una
pesante carriola colma di pietre per ore o poter mangiare solo pane e formaggio
per due settimane o ricevere schiaffoni e trattamenti farmaceutici contro
volontà o tagliare legna sotto la pioggia.
C’è da dire che la comunità
fondata da questa suora dell’Ordine delle Madri Orsoline opera ormai da una
trentina di anni e attualmente ospita circa 300 tra ragazzi e ragazze con seri
problemi legati all’abuso di stupefacenti, alcool o da dipendenze serie anche
dal web.
Nel complesso i risultati legati
al recupero di queste patologie è stato più che positivo consentendo il
reinserimento completo di tantissime persone così da permettere alla Regione
Lombardia di dare il pieno riconoscimento a questa istituzione che è stata
oggetto di studio anche da parte dell’Università di Verona per l’alta
percentuale di successi ottenuti.
Lunedì 5 giugno dopo aver sentito
in aula senza la presenza della stampa suor Rosalina, che ha negato per circa
due ore ogni addebito, il Pubblico Ministero Ambrogio Cassiani ha chiesto
l’assoluzione di tutti gli imputati perché il fatto non sussiste.
Ora si attende la sentenza del
Tribunale Penale. A Palazzolo, la cittadinanza dal primo momento si è schierata
compatta nel difendere la Comunità ed i suoi operatori riconoscendone l’opera
altamente meritoria svolta, degli ospiti indicati come maltrattati nessuno si è
costituito parte civile anzi dicono che per loro la comunità è “casa”.