Il sindaco Antonelli scrive lettera al Corriere della Sera

Il sindaco Antonelli scrive lettera al Corriere della Sera. Sabato 30 settembre il Corriere della Sera ha pubblicato nella pagina “Dillo al Corriere”, una lettera del sindaco Antonelli che fa seguito al convegno sul tema del referendum per l’autonomia. La lettera è stata ridotta per evidenti motivi di spazio, mentre di seguito riportiamo la versione integrale. “Caro direttore, il 20 settembre, Busto Arsizio ha ospitato un convegno a cui erano stati invitati tutti i s...

Il sindaco Antonelli scrive lettera al Corriere della Sera. Sabato 30 settembre il Corriere della Sera ha pubblicato nella pagina “Dillo al Corriere”, una lettera del sindaco Antonelli che fa seguito al convegno sul tema del referendum per l’autonomia. La lettera è stata ridotta per evidenti motivi di spazio, mentre di seguito riportiamo la versione integrale. “Caro direttore, il 20 settembre, Busto Arsizio ha ospitato un convegno a cui erano stati invitati tutti i sindaci di Lombardia. Il tema – quello del referendum sull’autonomia indetto dalla Regione Lombardia – era lo stesso dell’intervista rilasciata al suo giornale venerdì 22 settembre da Giorgio Gori, che ha partecipato al convegno e ha espresso la sua posizione e quella di altri sindaci del centro sinistra, così come, naturalmente, hanno fatto i colleghi del centro destra. E’ intervenuto anche il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni. Al di là delle schermaglie pre-elettorali – fra qualche mese sono in programma in Lombardia le elezioni regionali – è stato un momento di politica alta, quella che piace a me, un confronto su temi che interessano il cittadino.   Cosa ne è scaturito? Sicuramente non la certezza che la Lombardia avrà l’autonomia. Che una scarsa partecipazione al referendum sarà la pietra tombale dei sogni di maggior autonomia, invece è certo. Ma la cosa più eclatante, a mio avviso, è che tutti i sindaci intervenuti, anche nel pre o post convegno, hanno segnalato il proprio disagio per tutti i governi che non ascoltano o fanno finta, intenti a mantenere a livello centrale lo status quo, per non perdere i propri privilegi e voti. Da Busto Arsizio, si leva una voce totalmente bipartisan: le nostre città, tranne qualche fortunata eccezione, sono destinate alla paralisi se non si interviene in loro favore. Sul suo giornale, domenica 17 settembre, Dario di Vico ha messo in evidenza la necessità di essere attrattivi per portare sviluppo e, quindi, inclusione sociale. Fino ad oggi, i comuni sono sredtati in piedi proprio grazie a ciò e alla fantasia che noi sindaci siamo stati costretti a sviluppare, ma poi? Le mostre, le fiere, le vie della fede, i festival, la cultura, lo sport, il territorio, le bellezze naturali, i monumenti, e l’elenco potrebbe essere ancora più lungo, sono tutti strumenti collaudati che continueremo ad utilizzare. Ma dal convegno di Busto, molto più che dai consessi economici e dai forum mondiali, si capisce che non basta più: dalla sesta città della Lombardia, in mezzo alla pianura padana, al centro della Lombardia, dalla più importante regione d’Italia, il messaggio al Presidente del Consiglio dei Ministri sembra proprio essere quello definitivo: lasciate le risorse ai nostri territori e, come per i talenti della parabola evangelica, noi sapremo farle fruttare. Quindi, come sindaco, e insieme ai sindaci, siamo a disposizione per un dibattito con il Presidente del Consiglio dei Ministri: le nostre strutture accoglieranno volentieri chi vorrà essere presente, a partire da chi si candida a guidare la Regione Lombardia nei prossimi, decisivi anni”. redazione Varese Press