Mozione “Iniziative in materia di contrasto allo spreco alimentare”

Busto Arsizio, 4 ottobre 2016 Al Sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli Al Presidente del Consiglio comunale Valerio Mariani Oggetto: Mozione “Iniziative in materia di contrasto allo spreco alimentare” Premesso che • Lo scorso anno, a pochi chilometri dalla nostra città, si è tenuta l’Esposizione Universale il cui tema è stato “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e che le iniziative in Expo hanno avuto come intento quello di promuovere e definire risposte globali rispetto a temi str...

Busto Arsizio, 4 ottobre 2016 Al Sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli Al Presidente del Consiglio comunale Valerio Mariani Oggetto: Mozione “Iniziative in materia di contrasto allo spreco alimentare” Premesso che • Lo scorso anno, a pochi chilometri dalla nostra città, si è tenuta l’Esposizione Universale il cui tema è stato “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e che le iniziative in Expo hanno avuto come intento quello di promuovere e definire risposte globali rispetto a temi strategici quali la sostenibilità sociale ed ambientale, il diritto ad un cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i cittadini; • Oltre un milione di persone ha sottoscritto la “Carta di Milano”, documento che richiama i principi già delineati all’articolo venticinque della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, e non ancora pienamente attuati. La “Carta di Milano” ricorda come il cibo abbia un forte valore sociale e culturale, che deve essere gestito in modo equo, razionale ed efficiente a vantaggio di tutte le generazioni presenti e future. Al centro della “Carta di Milano” c’è il tema della responsabilità, individuale e collettiva. Ciascuno è chiamato ad assumere impegni concreti e strutturati: i cittadini, attraverso le loro azioni quotidiane; gli enti e le strutture caritative che, operando in sinergia con le imprese e le istituzioni locali, rispondono attraverso la loro opera ad un bisogno sociale dando piena concretezza al principio di sussidiarietà; i governi e le istituzioni, che devono dare gli indirizzi politici e gli strumenti per il cambiamento. Così recita la Carta “[...] poiché sappiamo di essere responsabili di lasciare un mondo più sano, equo e sostenibile alle generazioni future, in quanto cittadine e cittadini, noi ci impegniamo a consumare solo le quantità di cibo sufficienti al fabbisogno, assicurandoci che il cibo sia consumato prima che deperisca, donato qualora in eccesso e conservato in modo tale che non si deteriori”; • In data 2 agosto è stata approvata - a larghissima maggioranza ed via definitiva dal Parlamento – la proposta di legge recante “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”. La legge 166/2016 è stata successivamente pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 202 del 30 agosto 2016, ed è entrata in vigore in data 14 settembre 2016; • La legge 166/2016 persegue la finalità di ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari (ivi inclusa la ristorazione scolastica), attraverso iniziative volte a favorire il recupero delle eccedenze a fini di solidarietà sociale, assegnando una priorità al consumo umano a favore di persone indigenti. La legge altresì prevede che le eccedenze alimentari non idonee al consumo umano possano essere cedute per il sostegno vitale di animali; • La formazione, la sensibilizzazione dei cittadini circa le ragioni dello spreco e la messa in atto di misure preventive, rappresentano una misura fondamentale per risolvere a monte il problema dello spreco; • L’articolo 9 della legge 166/2016, al comma 4, prevede che Regioni e Comuni possano stipulare accordi o protocolli d'intesa - promossi anche attraverso il proprio sito internet - per incentivare comportamenti responsabili e pratiche virtuose volti a ridurre lo spreco di cibo e per dotare gli operatori della ristorazione di contenitori riutilizzabili, realizzati in materiale riciclabile, idonei a consentire ai clienti l'asporto dei propri avanzi di cibo; • L’articolo 17 legge 166/2016 prevede che “Alle utenze non domestiche relative ad attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere, che producono o distribuiscono beni alimentari, e che a titolo gratuito cedono, direttamente o indirettamente, tali beni alimentari agli indigenti e alle persone in maggiori condizioni di bisogno ovvero per l'alimentazione animale, il comune può applicare un coefficiente di riduzione della tariffa (rifiuti) proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita e oggetto di donazione”, considerato che • Ogni anno un terzo della produzione mondiale di cibo, pari a 1,6 miliardi si perde o si spreca lungo la filiera agroalimentare; • Sono 5,6 milioni le tonnellate di cibo prodotte per diverse ragioni in eccedenza in un anno lungo la filiera agroalimentare italiana, dai campi al consumatore finale, di cui 5,1 milioni divengono spreco. L’intensità con cui le eccedenze sono recuperate e distribuite sta crescendo grazie al diffondersi di buone pratiche e ad una maggiore consapevolezza sociale, e l’efficacia del recupero risulta maggiore laddove si mettono in atto processi di gestione strutturati e sinergie tra i diversi soggetti in campo, quali associazioni, imprese ed enti locali (fonte Politecnico di Milano); • I dati più recenti dell’Ufficio Statistico dell’Unione Europea (riferiti al 2014 e diffusi a ottobre 2015) indicano come in Europa il 24,4% della popolazione complessiva sia a rischio di povertà o esclusione sociale; nel medesimo periodo, nel nostro Paese il 12,6% della popolazione residente ha dichiarato la “incapacità di permettersi un pasto con carne o pesce (o equivalente vegetariano) ogni due giorni (fonte dati Eurostat 2015); • la sentenza della Corte di Cassazione 29942/2014 ha definito una regola “comunemente accettata nella civile convivenza” la buona pratica di richiedere, al ristoratore o all’esercizio commerciale, di potere portare a casa la rimanenza non consumata del proprio ordine, attraverso apposito contenitore; • Negli ultimi anni l’impegno di Regione Lombardia in tema di educazione ambientale si è intensificato ed è stato attivato un tavolo permanente e sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per promuovere l’educazione ambientale; ad Expo è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra pubbliche amministrazioni, grande distribuzione e alcune associazioni no profit, per dar vita a un progetto sperimentale denominato “Reti territoriali virtuose contro lo spreco alimentare” con l’obiettivo di diminuire la quantità di rifiuti prodotti dalle aziende operanti nella grande distribuzione e perseguire un fine sociale consegnando i prodotti alimentari in eccedenza e/o invenduti, in perfetto stato di conservazione e sicuri dal punto di vista igienico-sanitario, ai cittadini più bisognosi; • Il recupero e la donazione delle eccedenze per solidarietà sociale è da tempo una realtà nella città di Busto Arsizio, grazie all’impegno costante di associazioni no profit, e alla disponibilità di imprese, esercizi commerciali ed istituti scolastici. Tutto ciò considerato, IL CONSIGLIO COMUNALE ESPRIME IL PROPRIO ORIENTAMENTO AFFINCHE’ IL SINDACO E LA GIUNTA RAVVISINO L’OPPORTUNITA’ • Venga costituito un tavolo di coordinamento, che coinvolga istituti scolastici, enti caritativi, associazioni culturali, gruppi e organizzazioni del territorio, funzionari pubblici, grande distribuzione e il Distretto Urbano del Commercio, al fine di promuovere nuove progettualità e divulgare pratiche “anti spreco”; • I titolari di attività di somministrazione vengano sensibilizzati sul tema e coinvolti dall’Amministrazione in attività di contrasto agli sprechi alimentari e, nello specifico, si promuova il rilascio di appositi contenitori - denominati anche “family bag” - così da permettere ai clienti di portare a casa il cibo e/o le bevande avanzati a tavola. Si definiscano, di concerto con gli operatori, le modalità per pubblicizzare, anche attraverso il sito internet del comune, tali iniziative; • Venga applicato un coefficiente di riduzione alla tariffa rifiuti proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita e oggetto di donazione da parte di chi produca o distribuisca beni alimentari e che a titolo gratuito ceda, direttamente o indirettamente, tali beni alimentari agli indigenti e alle persone in maggiori condizioni di bisogno ovvero per l'alimentazione animale; • Venga definita una rendicontazione annuale in Consiglio Comunale delle diverse iniziative messe in campo e dei risultati ottenuti. Cordiali saluti, Massimo Brugnone Cinzia Berutti Valerio Mariani Valentina Verga