GESTIONE DIRETTA DEGLI IMMIGRATI DA PARTE DEL COMUNE

GESTIONE DIRETTA DEGLI IMMIGRATI DA PARTE DEL COMUNE Premesso che il vero problema è la gestione europea della questione. Dato il sentore di messa di una sordina sul problema a livello dei media, ci sembra di poter dire che le nostre navi che raccolgono i profughi a 5 miglia dalle coste africane hanno tramutato la nostra marina in una azienda di trasporto per la gioia degli scafisti che non debbono nemmeno più assumersi i rischi di intercettazione. Ma detto questo, l’ipotesi di Antonelli , ch...

GESTIONE DIRETTA DEGLI IMMIGRATI DA PARTE DEL COMUNE Premesso che il vero problema è la gestione europea della questione. Dato il sentore di messa di una sordina sul problema a livello dei media, ci sembra di poter dire che le nostre navi che raccolgono i profughi a 5 miglia dalle coste africane hanno tramutato la nostra marina in una azienda di trasporto per la gioia degli scafisti che non debbono nemmeno più assumersi i rischi di intercettazione. Ma detto questo, l’ipotesi di Antonelli , che farebbe la felicità di qualsiasi Prefetto, ha il difetto di considerare il problema dal puro aspetto contabile che, qualora poi si verificasse avere realmente un saldo positivo, è un problema secondario di fronte alla complessità di molte altre questioni. L’unico aspetto positivo è che si baserebbe su una convenzione chiara e definitiva con la Prefettura che ci consentirebbe di bloccare una situazione che lasciata alle esigenze che via via si presentano tende a divenire di una dimensione non identificabile e oggi senza un limite Di contro però si intravedono molti aspetti negativi o perlomeno problematici. . Il primo: certifica una corresponsabilità del Comune su un problema che è da lasciare a livello ben superiore. ? IL secondo: assumere la responsabilità diretta da parte di un Comune di un gruppo di immigrati non significa solo sfamarli e ricoverarli (cosa che avallerebbe l’idea di poter ottenere dei margini economici per la città) ma significa anche gestirli e farsi carico dei loro comportamenti e del loro futuro destino. Noi riteniamo che questa Ammin istrazione, nel suo insieme, non abbia oggi le strutture( qualitativamente forse quantitativamente certo) per accollarsi tale impegno cosa che si trasformerebbe nella ricerca all’esterno di quanto necessario (cooperative?) . In tale caso tutte le ipotesi sia economiche che di responsabilità andrebbero più attentamente verificate. Essendosi assunta la responsabilità tutte le esigenze degli immigrati entrerebbero a pieno titolo nel paniere delle risposte che devono essere date dai servizi sociali ma con l’aggravante di una sicura priorità nascendo da una chiara convenzione con la Prefettura che fisserà certo degli impegni nero su bianco e che si mescoleranno a quelli, più morali e quindi più facilmente gestibilii, verso i nostri concittadini. Senza dimenticare che gli eventi familiari (ricongiungimenti matrimoni nascite etc), che non mancheranno, tenderanno a dilatare il problema ? Il terzo: se gli alloggiamenti sono comunali implicheranno degli investimenti che , sottratti ad altre esigenze, solo con il tempo verranno ammortizzati se, e solo nel caso, l’operazione lasciasse realmente al Comune dei margini rispetto a quanto viene riconosciuto per ogni immigrato (35 euro).Senza dimenticare che non è certo fino a quando tale riconoscimento economico l’Europa e lo Stato continueranno a garantire. ? Il quarto: se ci si rivolgesse invece al mercato immobiliare privato si avrebbe quasi inevitabilmente uno sfarinamento di presenze nella città anziché delle concentrazioni più facilmente controllabili . E’ inutile sottolineare le varie problematiche di sicurezza derivanti da tale situazione. Per tali considerazioni riteniamo che l’operazione ipotizzata , al di la del lodevole fatto di essere stata messa sul tappeto, debba essere molto attentamente esaminata e non trattata esclusivamente per il sentore di un presunto vantaggio economico (da dimostrare). Bottini Gian Franco Busto al Centro
Tags: Bottini