«Perché non un centro di questo tipo nell'area di Malpensa?» La proposta di un Cie (Centro di identificazione ed espulsione)che dovrebbe esserci in ogni regione come ordinato dal nuovo Ministro degli Interni Marco Minniti, fa discutere a Milano come nel resto della Lombardia. Sul tema l'assessore comunale alla Sicurezza di Milano,Carmela Rozza , si è espressa esplicitamente : si parla della riapertura di un Cie in Lombardia, non a Milano. Non è affatto scontato che sarà a in città, né che sarà in via Corelli. Nessuno, a cominciare dal ministro Minniti e dal capo della Polizia Franco Gabrielli, ha indicato esplicitamente il vecchio Cie. Riteniamo che Milano abbia già dato abbastanza sul piano dell'accoglienza e nel fare di tutto per evitare che i migranti restino per strada». Milano ha già dato e ora tocca al territorio. Carmela salita alla ribalta per la solidarietà a Formigoni nel 2012, fischiato alla Scala e ancora di più per l'appoggio al già citato per Expo2015, non demorde e prende posizione decisa. Il sindaco ci sta pensando e speriamo non troppo visti i tempi: «Sull’utilizzo dei Cie non ho un’idea precisa — ammette il sindaco — però il ministro Minniti ce lo aveva anticipato durante la sua visita a Milano. Vediamo. È difficile anche esprimere un giudizio. Abbiamo detto al ministro che è necessario partire a livello nazionale, quando tornerà qui vedremo".(dichiarazione al Corriere). l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino,è contrario al ritorno in via Corelli, altri la pensano diversamente, Paolo Grimoldi, deputato del Carroccio, indica tra le sedi alternative pure la caserma Montello. Come al solito la politica si divide anche e sopratutto su una materia esplosiva su cui occorrono provvedimenti immediati,concreti e decisivi onde governare il fenomeno. Su Malpensa invece, il dibattito ci sarà eccome e sopratutto a sinistra, visto che la Rozza è del Pd e attorno a Malpensa ci sono diverse amministrazioni di sinistra. Vedremo presto. Giuseppe Criseo Varese Press