Hotel Pianbello, Boarezzo - esplorazione e rilevazione presenze

Hotel Pianbello, Boarezzo - esplorazione e rilevazione presenze BOAREZZO (VA) E GRAND HOTEL PIANBELLO   In provincia di Varese c'è la Valganna, che da Varese porta fino a Ponte Tresa, al confine con la Svizzera. All'altezza di Ganna una strada piena di tornanti porta alla frazione di Boarezzo, un antico borgo che deve il suo nome alla presenza, nel medio evo, di una famiglia di Arezzo che si era trasferita in zona per gestire il taglio del legname per la produzione di carbone. Per sp...

Hotel Pianbello, Boarezzo - esplorazione e rilevazione presenze BOAREZZO (VA) E GRAND HOTEL PIANBELLO   In provincia di Varese c'è la Valganna, che da Varese porta fino a Ponte Tresa, al confine con la Svizzera. All'altezza di Ganna una strada piena di tornanti porta alla frazione di Boarezzo, un antico borgo che deve il suo nome alla presenza, nel medio evo, di una famiglia di Arezzo che si era trasferita in zona per gestire il taglio del legname per la produzione di carbone. Per spostare i carri che trasportavano il legname e il carbone a valle venivano usati numerosi buoi, per questo il borgo venne chiamato Boarezzo, "i buoi di Arezzo". Il borgo continuò la sua attività di produzione di carbone fino agli anni '20 del secolo scorso, quando fu costruito il Grand Hotel Pianbello (dal nome del monte che domina il borgo e la valle). L'albergo venne progettato e decorato da Giovanni Chini, architetto di Boarezzo che decorò la galleria della Stazione Centrale di Milano e la Stazione Marittima del Ponte dei Mille a Genova. L'albergo raggiunse l'apice dello splendore negli anni '30, quando aveva settanta camere e una sala da pranzo da duecento posti. Nella parte inferiore dell’albergo (costruito su tre piani) c’era il grande garage, mentre nel parco si poteva usufruire del campo da tennis, bocce o della sala biliardo. Prima della Seconda Guerra Mondiale le camere dell'albergo erano sempre piene durante la stagione estiva e in inverno erano in tanti gli ospiti che arrivavano fin da Milano per respirare aria buona ed immergersi nella natura. Durante la guerra l'albergo fu requisito ed occupato dalla Ducati, che all'epoca produceva radio e trasmittenti. I due fratelli Ducati si occupavano uno di amministrazione e l'altro di progettazione, mentre la coordinazione del lavoro e degli uffici era affidata ad una signora amica della famiglia Ducati chev verso la fine della guerra, si scoprì essere una spia dei tedeschi. Si racconta di misteriosi viaggi che questa signora faceva a milano tutte le settimane e si narra che andasse in visita nei luoghi dove torturavano i prigionieri per decidere la loro sorte. Verso la fine della guerra tutti gli impiegati ebbero l'ordine di raccogliere gli incartamenti degli uffici e distruggerli, così una notte portarono tutti i documenti sul Monte Pianbello e li bruciarono. Nonostante questo venne scoperto che i fratelli Ducati erano al servizio dei nazisti e lavoravano in segreto per loro, così la Ducati fallì e venne tolta alla famiglia fondatrice, gli uffici vennero trasferiti a Milano e i nuovi responsabili cominciarono ad occuparsi, oltre che di componentistica elettronica, anche di motociclette... ma questa è un'altra storia. Oltre agli uffici della Ducati, nell'albergo si trasferì anche una ditta bolognese di armamenti che produceva proiettili per l'esercito. Comunque, alla fine della guerra questa azienda finanziò il restauro della chiesa parrocchiale come risarcimento dai danni provocati, completandola con nuovi e ricchi dipinti. La guerra e il successivo boom economico degli anni '50 segnarono il declino dell'albergo, che chiuse definitivamente nel 1970, dopo aver subito varie ristrutturazioni ed essere stato riccamente decorato per tentare di attirare nuovi clienti. Attualmente l'albergo è di proprietà della famiglia Chini, quella dell'architetto che lo progettò, e c'è un progetto di riqualificazione come centro anziani. Negli anni '80 venne istituito un Villaggio Artistico per valorizzare il borgo: tutte le case sono ornate con quadri e dipinti di vari pittori noti e meno noti, che rendono il paese unico. Oggi il Villaggio Artistico ospita opere di pittori come Tavernari, Brunella, Bogani e Pedretti e le opere sono mantenute in buono stato dall'Associazione Amici di Boarezzo. Purtroppo le richieste di fondi per la manutenzione delle opere e dell'intero paese avanzate in questi anni hanno avuto scarsissime risposte positive e quella che viene definita "una galleria d'arte a cielo aperto" oggi riceve scarsissimo interesse dalle istituzioni. Anche nell'albergo le decorazioni sbiadiscono, i mobili fine ‘800 spariti, come i camini e tutto ciò che un hotel di lusso potesse custodire. La speranza è che, con la trasformazione dell'hotel in centro anziani, anche il paese possa ritornare centro di interesse, grazie all'affluenza dei parenti degli ospiti del centro, che verrebbero ospitati in un albergo di nuova costruzione (ancora da costruire). In un secondo tempo il nuovo albergo (insieme alla costante manutenzione dell'intero borgo) attirerebbe nuovi turisti, curiosi e appassionati di storia e di arte. TUTTE LE FOTO: https://www.facebook.com/profile.php?... MARCO PATANIA: https://www.facebook.com/profile.php?... LA MALETITA FELIZ: https://lamaletitafeliz.wordpress.com/ - https://www.facebook.com/lamaletitafeliz