"Additivi non dichiarati": Nestlè ritira alimenti per l'infanzia
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- 17 febbraio 2017 Agricoltura e Ambiente Area Malpensa
COMUNICATO STAMPA "Additivi non dichiarati": Nestlè ritira alimenti per l'infanzia Nestlè Corea è stata costretta a ritirare dal mercato alimenti per l'infanzia Gerber dopo che i saggi di routine, effettuati sui prodotti dagli esperti del settore alimentare, hanno individuato un contenuto di additivi non dichiarati nei campioni esaminati. Un ordine imposto dalla Food and Drug Safety, l'agenzia coreana per la sicurezza alimentare, che sostiene come il gigante alimentare svizzero abbia violato ...
COMUNICATO STAMPA "Additivi non dichiarati": Nestlè ritira alimenti per l'infanzia Nestlè Corea è stata costretta a ritirare dal mercato alimenti per l'infanzia Gerber dopo che i saggi di routine, effettuati sui prodotti dagli esperti del settore alimentare, hanno individuato un contenuto di additivi non dichiarati nei campioni esaminati. Un ordine imposto dalla Food and Drug Safety, l'agenzia coreana per la sicurezza alimentare, che sostiene come il gigante alimentare svizzero abbia violato le norme su tre aspetti: anzitutto, la presenza di additivi, poi l'etichettatura fuorviante sull'assenza di un additivo alimentare, quindi la vendita di una varietà senza l'autorizzazione. La filiale coreana della società alimentare ha negato qualsiasi problema di sicurezza dei prodotti. Il caso, ha allarmato le mamme coreane che sembrano essere preoccupate a seguito del recente provvedimento dell'agenzia governativa che coincide con una crescente preoccupazione per la sicurezza dei prodotti per bambini. Nel mirino delle autorità sono finiti tre tipi di alimenti per neonati Gerber e cioè vegetale e pollo arrosto, verdure, pasta e pollo per la cena e Puffs Strawberry Apple che sono stati ritirati dal mercato dal mese scorso. Nello specifico i prodotti sono stati ritirati dalla vendita per contenere i cosiddetti "aromi naturali" che in Corea sono vietati negli alimenti per bambini. La questione di cui ci occupiamo, però, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non riguarda gli effetti dei singoli additivi sulla salute umana ma l’interazione fra gli stessi ed alcune categorie di soggetti più deboli, in particolare i bambini, anche perché nella genericità dei casi il loro utilizzo viene giustificato da finalità tecniche o strettamente commerciali. Infatti, secondo alcuni recenti studi, taluni additivi incrementerebbero i disturbi dell'attenzione e dell'iperattività in bambini già affetti da ADHD e in generale a tutti quelli nella fascia d'età studiata (metà infanzia). Lecce, 14 febbraio 2017 Giovanni D’AGATA