26 giugno 1924: secessione dell'Aventino
- 25 giugno 2018
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- Views 118 Accadde oggi
Dopo la scomparsa del deputato socialista Giacomo Matteotti, avvenuta il 10 giugno, alcuni parlamentari dell’opposizione decisero di boicottare il governo fascista, astenendosi dai lavori parlamentari e riunendosi nella sala della Lupa di Montecitorio, oggi sala dell’Aventino.
Le origini del nome risalgono all'epoca romana, quando, per protesta contro i patrizi, i plebei decisero di lasciare la città e ritirarsi sull'Aventino. Questa decisione fu causa di forti disagi per la chiusura delle botteghe e per l’impossibilità di convocare la leva militare. Le secessioni romani di cui abbiamo documentazioni certe sono tre, la prima avvenuta nel 494 a.C.
Conseguenza diretta dell’Aventino fu il decadimento dei deputati “secessionisti”, decretato da una delibera del Parlamento italiano.
Il 30 maggio Matteotti aveva denunciato brogli e violenze da parte del partito fascista per ottenere voti alle elezioni del 6 aprile. Il discorso che fece nell'aula del Parlamento fu seguito da questa profetica frase: “Io, il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me.”
Il corpo di Matteotti venne rinvenuto il 16 agosto nella macchia della Quartarella, nel comune di Riano, in provincia di Roma.
Il capo del partito fascista, Benito Mussolini, se ne assunse la responsabilità con un discorso molto celebre: “Dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto.”