Solbiate Olona. Apre il cantiere della opere di compensazione di Pedemontana

. Apre il cantiere. Tanto atteso, finalmente al decollo. Il cantiere che porterà alla realizzazione delle opere di compensazione legate al discorso della realizzazione di Pedemontana è ufficialmente partito. Nei dettagli di un incontro promosso dal sindaco Luigi Salvatore Melis è emersa sia la genesi del progetto sia il suo approdo finale: regalare a Solbiate Olona una completa riqualificazione della zona storica e quindi tenere viva nella memoria una delle parti da...

. Apre il cantiere. Tanto atteso, finalmente al decollo. Il cantiere che porterà alla realizzazione delle opere di compensazione legate al discorso della realizzazione di Pedemontana è ufficialmente partito. Nei dettagli di un incontro promosso dal sindaco Luigi Salvatore Melis è emersa sia la genesi del progetto sia il suo approdo finale: regalare a Solbiate Olona una completa riqualificazione della zona storica e quindi tenere viva nella memoria una delle parti da cui si è poi propagato il suo sviluppo storico, economico e sociale. “Con la firma di questa mattina e la consegna definitiva del cantiere – spiega con comprensibile soddisfazione il primo cittadino del municipio di piazza Sant’Anna – possiamo dire che i lavori per realizzare le opere di compensazione di Pedemontana sono in partenza, era uno dei punti qualificanti della nostra amministrazione e lo abbiamo realizzato, a tutto beneficio dei cittadini solbiatesi”. I lavori, secondo il cronoprogramma, dovranno essere terminati in 210 giorni e quindi per settembre o al più tardi ottobre. Due sono i traguardi che con questi interventi il comune prevede di realizzare come ritorno dall’avere dato un buon pezzo del suo territorio per la creazione dell’arteria Pedemontana. Il primo è la riqualificazione della piazza di san Gervaso e Protaso ovvero della frazione di Solbiello, il secondo quella della scalinata di via Calvi di cui si servivano i solbiatesi un tempo impiegati in un fiorente cotonificio cittadino per raggiungere il loro posto di lavoro. Interventi che sembrano strizzare l’occhio tanto alle generazioni che furono e alla conservazione della memoria della loro laboriosità quanto a quelle a venire, a cui quei ricordi devono essere affidati con fierezza e gioia. “Rispetto alla soluzione iniziale di realizzare un parco pensata da altri - conclude  Melis – che avrebbe comportato la necessità di acquisire terreni da privati, questa ci è sembrata decisamente più utile e ragionevole”.   Cri. Co.