Una nuova alba per Castiglione Olona dopo il restauro

Con l’arrivo del freddo e delle prime piogge autunnali si è conclusa, a Palazzo Branda Castiglioni, la campagna di restauri del 2017 che, tra la primavera e l’estate, ha ridato lustro ed importanza a quella che fu la dimora del Cardinale. Castiglione, la prima Città Ideale dell’Umanesimo, dà il meglio di sé quando la nebbia, avvolgendo e inghiottendo i segni della modernità, ne restituisce unicamente un profilo quasi fluttuante tra la sospensione del tempo e l’immersione in luoghi che da seco...

Con l’arrivo del freddo e delle prime piogge autunnali si è conclusa, a Palazzo Branda Castiglioni, la campagna di restauri del 2017 che, tra la primavera e l’estate, ha ridato lustro ed importanza a quella che fu la dimora del Cardinale. Castiglione, la prima Città Ideale dell’Umanesimo, dà il meglio di sé quando la nebbia, avvolgendo e inghiottendo i segni della modernità, ne restituisce unicamente un profilo quasi fluttuante tra la sospensione del tempo e l’immersione in luoghi che da secoli hanno smesso di esistere. La bellezza, si sa, è labile, sfugge e in particolar modo quella artistica, se ignorata, si deteriora fino al completo annientamento e assorbimento nelle pieghe del tempo. Proprio per questo è necessario prendersene cura con dei restauri ad hoc che il Decreto Legge 31/5/2014 n.83, più comunemente noto come decreto Art Bonus, rende senz’altro più agevoli. Questo Decreto, mirante a rilanciare la centralità del turismo e dei patrimoni artistici in Italia, dà la possibilità a qualsiasi privato cittadino o titolare d’impresa che volesse operare in tale senso di godere di agevolazioni fiscali grazie a un credito di imposta. Una simile opportunità è difficile che possa sfuggire a chi non è immune al fascino della Bellezza e nel caso di Castiglione Olona la comunità potrà ora godere dei frutti dell’amore verso il proprio territorio della Celsa S.r.l. che, grazie ad investimenti mirati, è stata in grado di finanziare, a Palazzo Branda Castiglioni, i restauri della loggetta e di una finestra in pietra del XV secolo. La Loggetta, visibile dalla centralissima Piazza Garibaldi, è formata da un pilastro centrale e da slanciate colonnine a fusto circolare ai lati, e termina con due semicolonne murate nelle rispettive pareti. Tutte le colonne e il pilastro centrale sono sormontate da eleganti capitelli in pietra decorati raccordati alla trabeazione mediante altrettanti capitelli lignei e i motivi, incisi e scolpiti, creano un connubio di stili classici differenti quali lo ionico e il corinzio. Grazie alle parole della restauratrice Raffaella Bennati, la quale ha curato i lavori di riqualificazione di entrambi i manufatti in esame, sappiamo che «la Loggetta, nello stato precedente  i lavori di restauro, versava in cattive condizioni di conservazione. Il materiale costitutivo, in arenaria di Malnate e utilizzato a Castiglione per numerosi progetti architettonici ed artistici dal XV secolo, si presentava disgregato e polverizzato con perdita di coesione, lacune ampie ed evidenti esfoliazioni, tasche, distacchi, perdita di porzioni di materia ed erosione delle zone esterne». Dato il poco lusinghiero stato in cui lo scorrere del tempo l’aveva ridotta è stato dunque necessario « eseguire dei saggi relativi alle diverse fasi dell’intervento, rimuovere a secco i depositi superficiali incoerenti mediante l’uso di pennellesse e spazzoline, scrostare i depositi parzialmente aderenti ( guano, terriccio ecc. ) con spruzzatori ad acqua e spugne, rimuovere stuccature o elementi non idonei applicati in precedenti interventi. Solo a questo punto è stato possibile procedere al preconsolidamento con silicato di etile, una fase propedeutica e necessaria al parziale ristabilimento delle superfici maggiormente degradate. Finita questa importantissima parte si è finalmente riusciti a passare alla disinfestazione biologica da colonie di microrganismi e alla rimozione, tramite compresse imbevute di sali inorganici, delle macchie lasciate dai precedenti fissativi alterati. I lavori sono stati infine ultimati grazie ad un ulteriore consolidamento, stuccature in Biocalce, iniezioni di maltina, la stesura di un protettivo finale e la manutenzione delle parti in legno» Anche con la finestra, la quale da Palazzo Branda Castiglioni permette di affacciarsi sulla sottostante Piazza Garibaldi, il tempo non si era mostrato molto più clemente tant’è che sul davanzale, in particolare la parte destra, era possibile osservare la disgregazione della materia causata dal costante assorbimento di acqua piovana. Sempre grazie ad un colloquio avuto con la restauratrice sappiamo che le operazioni di restauro sono state in linea di principio simili a quelle effettuate per la Loggetta dato che, in seguito alla rimozione dei depositi superficiali, al preconsolidamento, alla disinfestazione e alla pulitura si è poi proceduto al consolidamento, alla stuccatura e alle microstuccature. Il proponimento principale dei lavori è stato, come ci ha riferito Raffaella Bennati, quello di «eseguire un intervento conservativo tale da poter recuperare il più possibile la leggibilità e la messa in sicurezza dei frammenti precari al fine di rendere la finestra ammirabile, nella sua bellezza, anche dalle generazioni future». Si è, insomma, appena conclusa con i restauri, a Castiglione Olona, una parte della felice storia di questo suggestivo borgo che non sarebbe mai stata scritta senza la partecipazione della propria comunità e l’opera dell’ Assessore alla Cultura Prof.ssa Graziella Magnoni. I sopracitati lavori sono stati eseguiti sotto la diretta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano. L’augurio è quello che esempi di partecipazione, di sensibilità e di orgoglio cittadino come questo possano continuare a ispirarci e orientarci lungo l’eterna e tortuosa via del perfezionamento di questa nostra unica e grande Nazione.     Simone Fergnani