Turismo montano, la Regione Veneto stanzia 6 milioni per innovazione e modernizzazione

La Regione guidata da Luca Zaia ha destinato una rilevante cifra per rendere più attraente e competitiva l'offerta di ospitalità a supporto del turismo montano.

La Regione Veneto ha stanziato la somma di 6 milioni di euro di fondi comunitari per rafforzare ulteriormente il turismo montano, per rendere più attraente e competitiva la sua offerta di ospitalità, per sostenere concretamente quell’imprenditoria che lavora con passione al rinnovamento e al potenziamento delle proprie strutture e, più ampiamente, del prodotto turistico montano, attivando un nuovo bando del POR FESR per l’erogazione di contributi finalizzati a investimenti innovativi alle piccole e medie imprese di montagna che gestiscono o sono proprietarie di strutture ricettive alberghiere, all’aperto, complementari, in ambienti naturali.

All’iniziale dotazione di 6 milioni di euro, se ne aggiungeranno presto, presumibilmente entro l’estate, circa altri 3,5 destinati ai comuni appartenenti alle cosiddette “Aree interne” dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni e Unione Montana Comelico, esclusi da questo bando ma beneficiari, appunto, di una riserva specifica di fondi POR-FESR.

Saranno ammessi al finanziamento gli interventi che favoriscono l’innovazione e la differenziazione dell’offerta e dei prodotti turistici, che consentono la rigenerazione e il riposizionamento dell’impresa: ristrutturazioni, rinnovo impianti e strumenti tecnologici, innovazione digitale, qualificazione dei requisiti di servizio e di dotazioni, interventi di riduzione dell’impatto ambientale e in ottica di turismo sostenibile, realizzazione di aree benessere, piscine, sala congressi, wellness, ecc.

«Innovare e riqualificare sono parole d’ordine per il settore turistico – ha sottolineato l’assessore regionale al turismo, Federico Caner – e la rigenerazione delle strutture turistico-ricettive è un obiettivo che ci siamo posti sin dall’inizio di questa legislatura: una sfida a cui non possono sottrarsi le nostre località montane, costrette a un confronto spesso impari con vicini competitor che godono di situazioni economiche e operative più favorevoli, determinate dal loro status di autonomia regionale. Che siamo sulla strada giusta lo conferma il successo del bando per la montagna veneta dello scorso anno, attraverso il quale abbiamo erogato ben 12,5 milioni di euro di risorse, ma per soddisfare tutte le domande sarebbe serviti  oltre 20 milioni». Il bando resterà aperto dal 31 luglio al 30 novembre 2018.

Nell’occasione, è avvenuta la presentazione ufficiale della neo costituita Associazione dei Gestori Rifugi Alpini del Veneto (AGRAV), rappresentativa delle quattro province venete con territorio montano: Belluno, Verona, Vicenza, Treviso. «Oltre a essere custodi e gestori di queste preziose strutture – ha detto Mario Fiorentini, presidente di AGRAV – attraverso l’associazione puntiamo a diventare interlocutori vitali e organizzati nella predisposizione del prodotto turistico montano. Un’aggregazione che svolge un ruolo di rappresentanza, di relazione con il territorio, con gli enti e istituzioni, ma che avrà anche compiti formativi, di promozione e di tutela di chi gestisce i rifugi».

I rifugi, in base alla normativa regionale veneta, sono strutture ricettive complementari ubicate in aree di montagna a quota non inferiore a 1.000 metri, predisposti per il ricovero e il ristoro di turisti ed escursionisti e per il soccorso alpino. Nel corso degli ultimi dieci anni è aumentata l’offerta ricettiva dei rifugi alpini: nel 2008 erano 131, nel 2017 hanno raggiunto il numero di 164 (+25,2%) e i posti letto da 3.267 posti letto sono passati a 3.818 (+16,9%).  Ed è cresciuto anche il movimento turistico verso queste strutture: complessivamente, nel 2017, sono state registrate 115 mila presenze  e oltre 86.000 arrivi, con una permanenza media di 1,3 notti. Gli ospiti sono equamente ripartiti tra italiani (51,2%) e stranieri (48,8%), con i tedeschi al primo posto.

Il provvedimento è stato salutato con soddisfazione da Federalberghi del Veneto che sottolinea come il Fondo Regionale Montagna abbia riscosso un successo al di là delle aspettative sulle strutture montane, al punto da riuscire a finanziare complessivamente nel 2017 e 2018 solo il 58,39% delle domande ammesse ai bandi regionali, facendo quindi registrare un numero di istanze progettuali ben superiore al plafond disponibile.

Considerando tale successo e le necessità espresse dalle strutture ricettive dell’area montana, il presidente regionale di Confturismo e di Federalberghi Veneto, Marco Michielli, aveva chiesto all’assessore regionale al turismo un bando POR FESR dedicato a tale area veneta, con un riparto ponderato delle risorse, alla luce della viva necessità che le imprese montane potessero fruire di ulteriori finanziamenti.