Bresso conquistata dalla "Turandot" dedicata al tenore Vittorio Tosto

Dopo i successi consolidati nell’ambito delle passate edizioni dell’Estate Bressese, con titoli della tradizione operistica più popolare quali “Cavalleria Rusticana” di P. Mascagni e “Pagliacci” di R. Leoncavallo, “La Compagnia di Canto Vittorio Tosto” riconquista il numeroso pubblico (quasi 200 persone) intervenuto a riempire la piazzetta di Via Cavour a Bresso, con l’opera più suggestiva di Giacomo Puccini, ovvero “Turandot”.

La vicenda, ambientata in una Cina di fantasia, narra la storia della principessa “di gelo”, una fanciulla algida e crudele che ha assunto su di sé una vendetta da compiere.

Per vendicare la sua antenata Lou-Ling, uccisa senza pietà da principi stranieri mentre cercava di difendere il proprio regno, Turandot, figlia dell’Imperatore Altoum, pretende da ogni principe che vorrà averla in sposa la risoluzione di tre enigmi, pena la decapitazione.

Ma alla fine, grazie all’amore per il misterioso principe errante Calaf, il cuore della Principessa si trasforma, acquistando la capacità di provare sentimenti umani.

Sotto la puntuale e ammaliante guida narrativa dell’attore Matteo Abbondi, i personaggi principali dell’opera, qui presentata in un’avvincente formula esecutiva di 90 minuti, prendono forma e vita (valorizzati dai bei costumi a tema di Cristina Milazzo e Donatella Arienti) nella suggestiva cornice della Piazzetta di Via Cavour trasformata in una fiabesca piazza di Pechino dalle colorate luci ed esotiche scenografie ad opera del regista Alberto Conti.

Il soprano Donatella Giansanti , dotata di un timbro bello e corposo, ha tratteggiato una Turandot prima imponente e severa, come nella scena degli enigmi, poi “tormentata e divisa” e infine innamorata come nel duetto finale con Calaf.

Ad impersonare il ruolo del Principe Ignoto, irrompe in scena il vero trionfatore della serata, il tenore Antonio Signorello che, forte di un prezioso timbro di autentico tenore lirico spinto, scuro e suadente nel medium della voce e squillante e prorompente negli acuti emessi con sferica luminosità, ha delineato un Calaf “a tutto tondo”, dal canto legato ed espressivo, culminante nell’applauditissima, a furor di popolo, celeberrima “Nessun dorma”.

Conquista anche la voce dolce e melodiosa del soprano giapponese Mariko Izuka che, abile nelle sfumature di volume e nei vibrati, rende con canto e movimento la fragilità e lo struggente coraggio della schiava Liù.

Profondo e vibrante il Timur del basso Daniele Bicciré, puntuale e incisivo il baritono Toshiki Takeuchi nel doppio ruolo di Mandarino/Ping.

Vere sorprese della serata sono stati l’intervento da solista dell’undicenne Andrea Di Pace, allievo della classe di clarinetto della SMS Benzi di Bresso, che con voce musicale e intonata ha emozionato il pubblico con la parte corale “Là sui monti dell’est”, e la consolidata e affiatata coppia di ballerini, campioni europei di tango argentino, Cristina Carletti e Giuseppe Zoia, che hanno dato forma tersicorea a un ipotetico incontro amoroso tra le anime della Principessa Lou-Ling e del Principe di Persia.

A tessere le impervie tele della complessa trama musicale della partitura pucciniana, gestita con perizia tecnica e dovizia di sfumature orchestrali, la bravissima pianista giapponese Atsuko Nieda.

La Compagnia di Canto Vittorio Tosto, che ha incassato gli applausi dei presenti e i complimenti delle autorità cittadine nella persona del Vice Sindaco Roberto Cristofoli, ha voluto dedicare lo spettacolo al musicista Vittorio Tosto nel 10° anniversario dalla sua prematura scomparsa, avvenuta nella notte tra il 21 e il 22 aprile 2008 a causa di un tragico incidente stradale.

Impegnato, a 360 gradi, nel mondo della Musica, da lui considerata “la cosa più bella, la più pura, quella che più si avvicina all’universale”, Vittorio Tosto aveva una grande intelligenza emotiva per la quale si donava agli altri senza riserve e riusciva, correndo, a fermarsi nel cuore di chi lo incontrava.

Tenore di grazia, possedeva uno splendido timbro di voce, solare e vellutato, specchio di un’armonia interiore, una dizione perfetta e un fraseggio di raffinata, stilistica eleganza.

Vittorio insegnava Educazione Musicale, e coi quali aveva intessuto negli anni di insegnamento un rapporto umano straordinario, riuscendo con gioia e riconoscimenti a trasmettere in loro l’amore per la musica in generale, e per l’opera lirica, in particolare, coinvolgendoli a prendere attivamente parte agli spettacoli operistici, da lui organizzati, con interventi corali e/o tersicoreo-strumentali.

In questo felice connubio tra scuola e teatro, il Prof Tosto mostrava ai suoi alunni la musica come una realtà viva e concreta, e non come semplice materia scolastica.

Squisito nei modi e di estrema affabilità nei rapporti personali, lascia un grande vuoto e un infinito rimpianto in tutti coloro che hanno ricevuto la fortuna di incontrarlo.

Prossimo appuntamento da non perdere, a ritmo di tango argentino il 12 luglio presso il parco della pace di Cabiate.