Per Andrea è arrivata la convocazione nella nazionale dei non udenti

Dopo che gli sono stati messi gli impianti cocleari il ragazzo ci sente bene, ma per giocare con la Nazionale Volley U21 dei non udenti se li toglie scende in campo e si mette in gioco.

Andrea è nato nel 2001 con una sordità congenita, ma nel 2003 i suoi genitori lo hanno affidato alle cure del dottor Burdo che gli mise il primo impianto cocleare consentendogli così di sentire quasi perfettamente.
Il bambino a ventitrè mesi cambia la sua storia e a 5 anni gli viene messo un secondo apparecchio che migliora ulteriormente la sua vita.
Oggi Andrea parla con gli altri e non ha mai imparato la lingua dei segni, anche se a volte incontra qualche momentanea incertezza e frequenta la terza classe dell’ITE Tosi.
La sua vita scorre tra scuola e sport, in particolare la pallavolo con l’Insubria Volley di Mornago.
Ed è proprio dal volley che per Andrea arriva il colpo d’ala, infatti a gennaio, per iniziativa della Federazione Sport Sordi Italia, è nata la nazionale volley per ragazzi sordi U21 e lui viene convocato.
L’occasione è allettante, ma Andrea si trova ad affrontare una scelta importante perché per giocare deve togliersi gli impianti e calarsi nelle stesse condizioni dei compagni di squadra.
Il giovane è andato al raduno della Nazionale e tutti i dubbi sono stati superati, è nato l’entusiasmo per questa nuova esperienza in cui si è sentito subito a suo agio, anzi ha scoperto che giocare senza gli impianti gli da più concentrazione, più attenzione e più sicurezza in se stesso.
In questi giorni la nazionale si sta allenando nel campo di Mornago per prepararsi all’avventura europea che avrà inizio dal prossimo 2 giugno a Palermo.
Poi, tra gli obiettivi previsti, tra quattro anni ci saranno le olimpiadi per sordi che si svolgeranno a Dubai o Los Angeles