Quando le differenze sono abissali
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- 02 gennaio 2017 Senza categoria
QUANDO LE DIFFERENZE SONO ABISSALI La allocuzione di Capodanno della Presidente della Confederazione Svizzera Doris Lauthard al suo popolo Seguendo un post dell’amico Franz Forti sono rimasto enormemente colpito dalle abissali differenze politiche, culturali e di civiltà che ci dividono dai nostri vicini a nord. La Presidente della Confederazione Svizzera rivolge ai suoi cittadini l’augurio di Capodanno e lo fa con un discorso semplice e comprensibile di cinque minuti: “Care concittadin...
QUANDO LE DIFFERENZE SONO ABISSALI La allocuzione di Capodanno della Presidente della Confederazione Svizzera Doris Lauthard al suo popolo Seguendo un post dell’amico Franz Forti sono rimasto enormemente colpito dalle abissali differenze politiche, culturali e di civiltà che ci dividono dai nostri vicini a nord. La Presidente della Confederazione Svizzera rivolge ai suoi cittadini l’augurio di Capodanno e lo fa con un discorso semplice e comprensibile di cinque minuti: “Care concittadine e cari concittadini, vi auguro di cuore un felice anno nuovo, in buona salute! In questo primo giorno dell'anno dobbiamo essere fieri e ottimisti. Per la Svizzera il 2017 inizia su un terreno sicuro: Viviamo in un bel Paese con un'elevata qualità di vita: abbiamo cura dei nostri paesaggi e dell'ambiente; offriamo stabilità e l'opportunità di decidere liberamente il nostro futuro; il nostro sistema politico, la libertà d'espressione e la diversità dei media fanno in modo che ci sia una buona partecipazione della popolazione e che le nostre istituzioni, e quindi la nostra democrazia diretta, siano di alto livello. Abbiamo preso molte decisioni per le generazioni future: la galleria di base del San Gottardo, l'AVS (a-vi-esse), il nostro sistema formativo e di ricerca, le infrastrutture, il freno all'indebitamento e la strategia energetica. Il resto del mondo non gode di tutta questa stabilità. Molti Stati si trovano a dover gestire un enorme debito pubblico e puntano maggiormente sul protezionismo. Presto alcuni governi saranno segnati da avvicendamenti che potrebbero generare insicurezza. Centinaia di migliaia di persone hanno lasciato il loro Paese in cerca di una vita migliore. I conflitti e le guerre provocano sofferenza e distruzione: i fatti tragici di queste settimane lo dimostrano. Non sappiamo che cosa ci riserva il futuro. Il Consiglio federale non ha una risposta pronta per tutte le situazioni. Il mondo è diventato molto, troppo complesso. Ma abbiamo una certezza: tra tanta instabilità la Svizzera è un’ancora nella tempesta. Siamo tra i Paesi più innovativi al mondo ed è su questa via che vogliamo continuare con determinazione, anche se sappiamo che il cambiamento ci mette alla prova. Possiamo contare su una buona crescita economica: la disoccupazione è bassa. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare le persone in cerca di un impiego che vogliamo integrare di nuovo nel mondo del lavoro. Per la Svizzera la solidarietà è molto importante. Questo spirito di solidarietà è messo a dura prova dall'aumento dei costi, ad esempio nel sistema sanitario o nella previdenza per la vecchiaia. In questi settori sono necessarie delle riforme. Anche in futuro vogliamo mantenere la nostra stabilità e continuare ad avere successo. Per questo serve più che mai coesione. La nostra società è forte perché siamo abili nel conciliare diverse esigenze. Viviamo in un Paese con quattro lingue nazionali, in cui occorre sempre trovare un equilibrio tra maggioranze e minoranze. Chi ascolta musica popolare e chi invece l’hip-hop difficilmente si incontra allo stesso evento: ma entrambi accettano la cultura dell'altro! Chi vive in città ha determinate necessità, chi vive in campagna ne ha altre: ma l'uno ha bisogno dell'altro! Nessuna regione deve essere esclusa dallo sviluppo. Le pretese nei confronti dello Stato di certo non diminuiranno. Saper trovare un equilibrio tra queste esigenze è una grande qualità e un compito importante della politica. Per riuscirci dobbiamo comunicare con gli altri, ascoltarli e cercare di capirci. Non è semplice, nemmeno all'interno di una famiglia. Lo sappiamo bene. E in tempi di rapidi cambiamenti e nuove tecnologie la democrazia è un sistema impegnativo. La pazienza, la tenacia e la fiducia in noi stessi ci aiutano ad andare avanti. Così possiamo vivere in modo positivo anche i periodi di incertezza. Per questo motivo ringrazio tutti coloro che ogni giorno contribuiscono al rafforzamento della coesione sociale e all'equità, al progresso e all'apertura. Alle persone che inizieranno il nuovo anno in mezzo a conflitti, violenza o lontane da casa, auguro che il 2017 porti loro pace - serenità e un po' di normalità. A voi, care concittadine e cari concittadini, auguro di iniziare l'anno nuovo con un lavoro sicuro, un salario giusto e una buona salute. Tanti auguri di felicità e di salute”. Niente a che fare con la lunga omelia del nostro Costituzionalista. La diversa cultura della democrazia e del rispetto tra lo Stato servitore e i cittadini padroni contrapposta alla visione nostrana dello Stato Padrone e dei suoi “servitori dello Stato” porta inevitabilmente a diverse interpretazioni dei ruoli e delle funzioni. “Diciamo che se la Svizzera avesse il calore atmosferico e umano, il patrimonio culturale e il mare dell'Italia sarebbe il posto migliore del mondo. Se l'Italia avesse il sistema fiscale e l'organizzazione della Svizzera sarebbe il miglior posto del mondo. Domanda: farà prima la Svizzera a dotarsi di mare, simpatia, arte, sole o l'Italia ad abbassare tasse, spesa e far funzionare l'organizzazione?” (cit.da F.O.) Gallarate 01 gennaio 2017 Fabrizio Sbardella