Saronno, morti e sospetti all'Ospedale
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- 17 marzo 2017 Saronno
Non si arresta ancora la tragica scia di morti e sospetti di Saronno. A farne le spese ora è Nicola Scoppetta, responsabile del Pronto Soccorso del presidio cittadino, accusato di omissione e favoreggiamento della condotta degli amanti diabolici Leonardo Cazzaniga, ex vice primario, e Laura Taroni, infermiera, implicati nei dubbi decessi di ben quattro persone in corsia, nonché nell'omicidio premeditato di Massimo Guerra e Luciano Guerra, rispettivamente marito e suocero della don...
Non si arresta ancora la tragica scia di morti e sospetti di Saronno. A farne le spese ora è Nicola Scoppetta, responsabile del Pronto Soccorso del presidio cittadino, accusato di omissione e favoreggiamento della condotta degli amanti diabolici Leonardo Cazzaniga, ex vice primario, e Laura Taroni, infermiera, implicati nei dubbi decessi di ben quattro persone in corsia, nonché nell'omicidio premeditato di Massimo Guerra e Luciano Guerra, rispettivamente marito e suocero della donna, inesorabilmente avvelenati per anni, parrebbe, con prodotti sottratti furtivamente dalle dispense farmaceutiche della struttura stessa. Per lui, però, non si sono aperte le porte del carcere, come per la coppia arrestata il 29 Novembre. Sono state accolte, infatti, le argomentazioni del suo difensore, Massimo Pellicciotta, che ha proposto e ottenuto gli arresti domiciliari in quanto misura congrua e sufficiente, per il suo assistito, non in grado di poter nuocere ad alcuno o di poter sfuggire alla giustizia. E a pensarla come lui anche il Tribunale del Riesame di Milano e la Corte di Cassazione, malgrado i ricorsi della Procura. Adesso primo crocevia ad attendere questa terribile storia di cronaca sarà l'udienza del 22 Marzo, giorno in cui il Gip di Busto Arsizio disporrà la riesumazione dei poveri resti di Luciano Guerra, suocero della infermiera killer , Laura Taroni, sospettata di aver lucidamente infierito per anni sulla vittima, che già versava in precarie condizioni, con dosi di sedativi rubati all'Azienda ospedaliera di Saronno, accelerandone il declino. In questa vicenda, dunque, molti sono gli interrogativi a restar aperti : alcuni saranno dissipati dall'egregio lavoro degli inquirenti, nello svolgimento delle indagini, mentre altri, forse, giaceranno per sempre nascosti sul fondo di quelle menti che hanno saputo partorire tutto questo, sotto sembianze rassicuranti e professionali. Ma una domanda su tutti resterà pendente: potevano esser fermati prima? 17 Marzo 2017 Alessandra Meola