Dunque che succede a Saronno? CERCANDO UN’ALTRA POLITICA

CERCANDO UN’ALTRA POLITICA
 
Dunque che succede a Succede che tre partiti (due nazionali, uno locale)  e due liste civiche si alleano per vincere le elezioni comunali, e in effetti le vincono. Succede che un altro grande partito nazionale, dopo reciproci tentativi di avvicinamento presto toppati, affronta la campagna per conto suo, e la fa contro il suddetto 3+2 pur a lui abbastanza affine. In Consiglio comunale il grande p...

CERCANDO UN’ALTRA POLITICA   Dunque che succede a Succede che tre partiti (due nazionali, uno locale)  e due liste civiche si alleano per vincere le elezioni comunali, e in effetti le vincono. Succede che un altro grande partito nazionale, dopo reciproci tentativi di avvicinamento presto toppati, affronta la campagna per conto suo, e la fa contro il suddetto 3+2 pur a lui abbastanza affine. In Consiglio comunale il grande partito nazionale siede con il suo rappresentante all'opposizione, ma vota spesso con la maggioranza. Frattanto, oltre i ben squadrati confini della cittadina, sboccia l’amore fra il grande partito che siede all’opposizione occhieggiando alla maggioranza e i due partiti nazionali della maggioranza. In verità più  che di amore si tratta di interesse, poiché nel frattempo sono sopravvenute le elezioni politiche e bisogna vincerle. E così i due partiti che a Saronno sono in maggioranza e il partito che a Saronno è in opposizione, ma è anche in maggioranza, si alleano, affrontano le elezioni politiche e le vincono, sia pure di misura. A questo punto possono restare separati a Saronno quelli che alle Camere sono  alleati? E perché no, risponde ingenuo l’uomo della strada: restano insieme quelli che hanno lottato e vinto insieme, e mantengono cortesi rapporti con il partito col quale sono alleati a Roma. Mai sia, dice la Logica della Politica: Saronno non separi ciò che Roma ha unito. Dunque il consigliere di opposizione-maggioranza diventi di maggioranza, econsequenter si dia al suo partito un posto in giunta. Già, ma in giunta i posti sono tutti occupati. Che facciamo? Prendiamo l’assessora  rimasta figlia di nessuno, cioè di una lista civica che subito dopo le elezioni ha cessato di esistere (a proposito, come mai?) e le diciamo accomodati fuori. Ma che succede? la base brontola, i cittadini mormorano: che modo di fare è questo?  Si tradiscono i fedeli alleati in favore di ex nemici, sia pure diventati amici, ma un po’ tardi? Allora salviamo capra e cavoli: l’assessora che volevamo cacciare la lasciamo dov’è, solo che le cuciamo addosso la casacca del partito nazionale che era di maggioranza-opposizione e che così si ritrova  in maggioranza senza far danni, cioè muovendosi restando fermo. Sì, ma l’esponente del partito nazionale che voleva entrare in giunta non sarà scontenta? Vabbè, mica si può avere tutto a questo mondo! Nel frattempo il partito nazionale che ambisce alla giunta è stato badogliato, a Roma, da uno dei partiti che in maggioranza a Saronno è di più lunga sedia. L’altro partito saronnese, il piccoletto, dice che farà da paciere, come quei bambini incapaci  di giocare a pallone cui si dice “dai, fai l’arbitro” per tenerlo buono. E naturalmente quando dice “fallo” nessuno lo ascolta e la partita continua com’è. Diamine, che sia tutto tutto da rifare?   Tale vicenda non è frutto di fantasia, ma accadde a Saronno -  accadde davvero! -  sul principiare di una fredda primavera,  anno Domini 2018.    Alfonso Indelicato