Al Pirellone parte il tavolo sull’autismo della provincia di Varese

Si è svolto al Pirellone il primo tavolo sull'autismo della provincia di Varese. Un momento di confronto, voluto dal Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia, Emanuele Monti (Lega), per “condividere momenti comuni, che creino un unico testo e un'unica modalità per dare alle famiglie quella serie di servizi per migliorare la qualità della vita e l'assistenza ai bambini, e non solo, che soffrono di autismo”.

Emanuele Monti
Emanuele Monti

Presenti al tavolo una trentina di rappresentanti di Enti sanitari e Associazioni, tutti i principali interlocutori tra cui le tre aziende ospedaliere e l’Ats come cabina di regia.

“I momenti di confronto sono fondamentali per mettere in atto una strategia comune e concreta per risolvere i problemi che i cittadini che convivono l'autismo e le loro famiglie devono quotidianamente affrontare. Questo metodo, che stiamo sperimentando in provincia di Varese, potrà essere esteso a tutta la Lombardia”, ha aggiunto Monti.

È intervenuto quindi il dottor Lucas Gutierrez, dell'Ats Insubria, che ha partecipato attivamente all'organizzazione del tavolo.

“Sul territorio lombardo abbiamo tutta una serie di esperienze che vanno valorizzate – ha detto Gutierrez - esistono eccellenze e servizi innovativi che il territorio può mettere a disposizione. E questo sarebbe possibile attraverso la creazione di una rete tra i diversi soggetti interessati, che consentirebbe sostegno alle famiglie, la presa in carico dei bambini. Su questo il nostro territorio potrebbe essere un laboratorio per poi esportare il modello a livello lombardo”.

Nel corso degli interventi tra i presenti, i punti di criticità emersi riguardano il futuro dei ragazzini affetti da autismo, in particolare nel periodo successivo alla scuola primaria. Sono state infatti evidenziate le difficoltà del percorso di assistenza a partire dalle scuole medie.

La richiesta è quella di studiare un percorso parallelo, per questi soggetti, a quello scolastico.

Inoltre è stato posto il problema del compimento del 18esimo anni di età: uno scoglio che rappresenta un problema per le famiglie, dal momento che “a 18 anni il ragazzo non viene più seguito dalla Neuropsichiatria, ma viene considerato un disabile e finisce interamente a carico delle famiglie”.

Al tavolo hanno partecipato la Cooperativa Sociale Il Seme Onlus, Villa Santa Maria, Agres Onlus, Villa San Benedetto Menni, Uonpia Asst Valle Olona, il Consorzio Servizi Sociali dell'Olgiatese, Ats Insubria, la Fondazione Istituto Sacra Famiglia Onlus, Il Granello Don L. Monza Coop. Sociale, Aias Busto Arsizio Onlus, la Fondazione Don Gnocchi, l'Associazione Una Lanterna per la Speranza Onlus, la Fondazione Renato Piatti, Asst Valle Olona, la Cooperativa il Cerchio Colorato, la Cooperativa Sociale Centro Progetti Educativi, Solidarietà e Servizi Coop. Sociale), Asst Sette Laghi e Asst Lariana.