Proposta di autonomia per il Piemonte come contromisura alla crisi economica
"Nell'ordine del giorno presentato oggi, chiediamo alla Giunta regionale di trattare con il Governo per ottenere maggiori competenze e risorse al fine di rilanciare con efficacia l'economia piemontese". Luca Bona esorta le forze politiche di Palazzo Lascaris a sottoscrivere l'adozione di un provvedimento "nel solco di quanto già fatto dalla regione Emilia Romagna".
La proposta non comporterebbe quindi l'indizione di onerosi referendum, né l'attesa di azioni da parte di "comitati monocolore", quanto la strategia del dialogo trasversale nell'esclusivo interesse del territorio.
"Nell'area della Macroregione Padano-Alpina" sottolinea Bona, "il Piemonte è la regione che maggiormente soffre l'attuale congiuntura economica. Non è un caso che il VCO abbia recentemente espresso malcontento con una partecipata consultazione popolare finalizzata al suo passaggio in Lombardia.
Specialmente in Piemonte Orientale abbiamo bisogno di risposte concrete per restare agganciati a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e poter essere protagonisti in Italia e in Europa: l'articolo 116 della Costituzione è uno strumento prezioso in questo senso".
Le quattro regioni del Nord producono infatti il 48% del PIL nazionale e, nello scenario che va configurandosi, il Piemonte sarebbe fortemente penalizzato dal mancato ingresso nella fascia di autonomia differenziata.
L'ordine del giorno presentato da Luca Bona (che ne è stato primo firmatario e relatore) ha ottenuto approvazione bipartisan e nientemeno che del Presidente Sergio Chiamparino.
Nei prossimi giorni la proposta verrà discussa in sede di Consiglio e avremo modo di vedere quale sarà il destino del Piemonte: se rimanere nel quartetto virtuoso o rassegnarsi ad una "ripresa lunga", non certo priva di ostacoli e conseguenze.