Varese:Agenzia Formativa contro consiglieri regionali di maggioranza
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- 25 settembre 2018
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- Views 165 Politica Varese/Valceresio
Lo scontro politico dietro la crisi dell'Agenzia Formativa della provincia di Varese
Dichiarazione della dirigenza
"Abbiamo letto sulla Prealpina di
venerdì 21 settembre dell'iniziativa dei Consiglieri Regionali Emanuele
Monti e Angelo Palumbo i quali, sostenendo che la Provincia di
Varese sta privatizzando l'Agenzia Formativa della Provincia, hanno
chiesto al Presidente della Commissione Regionale competente di sentire in
audizione i rappresentanti sindacali dei lavoratori.
Accogliamo con favore questo loro
interessamento, poiché le responsabilità sulla formazione professionale sono
tutte della Regione. Nell’Ufficio di presidenza di tale commissione vi è il consigliere
varesino Astuti, a cui abbiamo già chiesto di allargare l’audizione anche ai
dirigenti provinciali, al CdA dell’Agenzia, e soprattutto alla struttura
tecnica di Regione Lombardia.
L'occasione sarà certamente utile
a rappresentare nuovamente a Regione Lombardia il disagio di tutte le aziende
speciali delle Province lombarde, che hanno visto decurtare le
risorse messe a disposizione tramite il sistema delle doti, situazione che in
ultima battuta crea disagio ai giovani lombardi.
Con rammarico abbiamo appreso
però che, nel merito delle loro dichiarazioni, Monti e Palumbo non tengono nel dovuto
conto le norme nazionali e regionali, e
tanto meno le politiche di Regione Lombardia, quando parlano alla stampa
del futuro di Agenzia Formativa, accusando in modo improprio la Provincia di
Varese e aumentando così le comprensibili preoccupazioni e resistenze dei
lavoratori che devono affrontare un cambiamento molto importante.
La Provincia di Varese infatti, con
il trasferimento del personale ex regionale/ provinciale alla sua azienda
speciale, l'Agenzia Formativa appunto, sta dando seguito a due norme, una, la
finanziaria del 2008, e l'altra regionale, la LR 19 del 2007, cui ha fatto
seguito la legge regionale 30 del 2015.
La finanziaria del 2007 prevedeva
infatti il trasferimento del personale dall'ente pubblico "proprietario"
alle sue cosiddette partecipate. La normativa regionale di cui parliamo
obbligava peraltro fin dal 2002 le Province lombarde a gestire la formazione
professionale non in forma diretta ma esternalizzando la gestione.
A Varese come peraltro
in tutte le altre province lombarde è stata scelta la forma più prudente di
esternalizzazione, l'azienda speciale appunto, prevista dal Testo Unico degli
enti locali, che è un ente pubblico economico, dotato di autonomia
organizzativa e finanziaria, di cui la Provincia rimane a tutti gli effetti
proprietaria. È indiscutibile quindi la sua natura pubblica.
Le norme nazionali e regionali
sono state rispettate da tutte le Province lombarde, salvo che da
Varese, gestita a quel tempo dal centro destra, pur avendo avuto
dalla Corte dei Conti una indicazione vincolante sulla necessità di procedere
al più presto al trasferimento del personale nei ruoli dell'azienda speciale.
L'attuale amministrazione
provinciale ha trovato un’azienda che non solo non aveva applicato, come in
tutte le altre realtà lombarde, le due leggi ma che aveva condotto una politica
più complessiva a dir poco irresponsabile sul fronte del personale.
L'Agenzia Formativa infatti
non aveva personale proprio, se non quattro dipendenti assunti a seguito di
sentenza del giudice del lavoro, ed una pletora infinita di dipendenti a tempo
determinato. Senza rispetto alcuno quindi delle norme nazionali sul mercato del
lavoro che prevedono forti limiti per le assunzioni a tempo determinato.
In due anni l'attuale Consiglio
di Amministrazione, con l'appoggio della Provincia , ha varato un
piano di assunzione con procedure di selezione pubbliche di 70 dipendenti,
perlopiù docenti, e sta lavorando da tempo per inserire nel proprio organico i 52
dipendenti ex regionali e provinciali , proponendo la sottoscrizione di un
accordo sindacale che garantisca il mantenimento dei loro diritti, nel quadro
delle previsioni di legge.
Aggiungiamo che la Provincia di
Varese, pur nei noti problemi finanziari lasciati in eredità
dall'amministrazione precedente, sostiene anche economicamente la propria
azienda speciale proprio perché crede nella sua funzione pubblica.
Lo fa, paradossalmente, per
sanare le difficoltà economiche causate a tutte le agenzie formative delle
Province dai più recenti interventi regionali che hanno nei fatti diminuito
drasticamente le risorse finanziarie messe a disposizione del sistema della formazione
professionale in Lombardia.
Regione Lombardia ha infatti
annullato il trasferimento della quota di risorse per il pagamento del
personale regionale trasferito nel lontano 2002 alle province, pari
a circa tre milioni e trecentomila euro per Varese, proprio al fine di
equiparare le realtà pubbliche e private!
Peraltro ha parallelamente
aumentato le risorse trasferite con il sistema delle doti alle aziende
provinciali ma con un gap di finanziamento che a Varese era pari a
circa un milione e trecentomila euro. Infatti al fine di contenere la spesa, ha
introdotto un " tetto" alle doti assegnate a ciascun operatore,
situazione che ha portato le diverse aziende speciali pubbliche a prendersi
carico, al fine di contenere la dispersione scolastica, anche di allievi senza
dote.
In questo contesto si inserisce
quanto presentato giovedì alla stampa, che in estrema sintesi
portava all'attenzione il risultato di tre anni di lavoro del Consiglio di Amministrazione,
affiancato sempre dalla Provincia.
Con queste premesse ribadiamo a
Monti e Palumbo, e a tutti i Consiglieri Regionali, la massima disponibilità ad
un incontro per illustrare loro quanto Regione possa fare, e fare meglio, per
la Formazione Professionale pubblica della Lombardia."
Paolo Bertocchi
Consigliere con delega alla Formazione della Provincia di
Varese
Marina Rossignoli
Presidente CdA Agenzia Formativa della Provincia
di Varese
Varese, 24.9.2018
Angelo Palumbo da noi interpellato non ha peli sulla lingua:
In questo caso dove si parla di difesa dei lavoratori non perdo
tempo nelle questioni di bottega, non
raccolgo le provocazioni e con alto senso istituzionale accolgo con piacere l’interessamento
sulla vicenda anche del consigliere Astuti, cosicchè l’intero arco
costituzionale dei varesini in regione terrà alta l’attenzione sull’argomento.