Pendolari, Il Presidente Fontana si vergogna

"Mi vergogno, qualcosa deve cambiare", la dichiarazione semplice ma importante del Presidente della Lombardia.

Una dichiarazione inusuale da parte di un politico, e non uno qualsiasi, si tratta del Presidente di Regione Lombardia.
Una sincerità a cui da tempo non eravamo abituati.
Non sarò semplice e ci vorranno soldi e tempo, ma già la franchezza anche non basta a placare gli animi, dimostra che non tutti i politici sono uguali.
Il risultato si vedrà in seguito, purtroppo.
Non manca giorno in cui non ci siano proteste per ritardi, cancellazioni, disservizi vari.
La gente che viaggia, studenti e/o lavoratori, è esasperata.
Come dargli torto.
Le infrastrutture sono quelle che sono, fare nuovi binari è impossibile, comprare nuovi treni costa e i tempi sono biblici, la manutenzione costa.
Tanti piccole e grandi cose che costano, e vanno gestite da una classe politica che perlomeno una volta aveva la scelta tra i dirigenti "allineati" alle varie correnti "di pensiero" (tanto per nobilitare il tutto).
Oggi si atteggiano tutti  a manager, vogliono essere strapagati, e non sono mai sul pezzo, non stanno a vedere quello che succede, stanno chiusi con l'aria condizionata negli uffici e da quella parte funziona non come per i pendolari.
L'unico appunto che faccio ai pendolari è l'accettazione dei bonus: non fatevi comprare, pretendete la puntualità e le risposte precise.
In mancanza di risposte noi siamo al Vs. fianco per punzecchiare e spingere al miglioramento del servizio.
La mentalità di mettere qualcosa in tasca non crea i presupposti del miglioramento dei servizi, è un contentino soltanto.
E chi viaggia ha diritto di sapere quando parte e quando arriva.