Tramonta l’era dei partiti?

È davvero finita l’era dei “partiti politici”? Questa considerazione è estrema, ma qualcosa di vero c’è.

C’è di vero che se il centro-sinistra ha confermato la tendenza in discesa già vista il 4 marzo, se il centro-destra (guidato dalla Lega) ha confermato la tendenza opposta, la maggior parte dei comuni sarà amministrata da primi cittadini eletti in liste civiche.
Quello per il M5s non è più un voto per il cambiamento, e si è visto a Roma, dove il centro-sinistra si aggiudica la vittoria nell’ VIII municipio ed è in testa nel III, dove è previsto il ballottaggio: si parla di “effetto-Raggi”. La caduta dei Grillini sarà dovuta anche all’alleanza con la Lega, data la forte corrente di sinistra degli elettori del Movimento?
Se il centro-sinistra riesce a riconquistare alcuni importanti comuni al centro-nord, in Sicilia è il centro-destra il grande vincitore, facendosi largo tra la marea montante grillina.
Il voto per il cambiamento è ormai affidato alla singola persona, più che ad un partito che rappresenti determinati valori nei quali rispecchiarsi.


Affluenza

Un dato significativo è anche quello dell’affluenza. Si è registrato, infatti, un calo dal 66% delle precedenti elezioni comunali, al 61%. Nei due municipi romani l’affluenza non ha superato il 28%, conferma di quanto l’effetto Raggi abbia spinto molti cittadini all’astensione.

Il centrodestra aumenta i propri consensi, come previsto nell’articolo di ieri “”, e rafforza la sua posizione, erodendo il consenso elettorale che il M5s ha ottenuto il 4 marzo.
Certo, le politiche sono molto diverse dalle comunali, ma una cosa è certa: se a livello nazionale i cittadini hanno riacquisito fiducia nei confronti dei partiti, sul territorio vince la personalità e le proposte concrete, al di là degli ideali.


Davide Lo Prete