Giorgetti: dubbi sul reddito di cittadinanza

"Il reddito di cittadinanza? Ha complicazioni attuative non indifferenti. Se riuscirà a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti resterà un provvedimento fine a se stesso", la frase che sta facendo scalpore nella vita politica del centro-destra.
La frase è stata estrapolata da un libro di Vespa e visti i rapporti di forza nella maggioranza governativa, crescono i malumori.
Il reddito a chi va dato, come verrà dato? Potrà essere tolto se non ci sono i requisiti? Milioni di persone aspettano una risposta.
Di Maio precisa  "dopo la legge di bilancio, magari a Natale o subito dopo, si fa un decreto con le norme per reddito e pensioni di cittadinanza e riforma della Fornero. Lo faremo con un decreto, non un ddl perché ci vorrebbe troppo e c'è emergenza povertà".
Il capo del Governo naturalmente media: "Questa riforma del reddito di cittadinanza partirà l'anno prossimo. Siamo ben consapevoli tutti che va fatta con molta attenzione: è la ragione per cui non è stata inserita adesso, teniamo farla bene e con tutti i dettagli".
Un Governo sempre alle prese con i problemi derivanti dai lasciati non esattamente brillanti del passato, ma anche alle prese con le due anime principali del patto di Governo che non sempre hanno le stesse idee ed avendo due elettorati diversi devono periodicamente rassicurare i loro elettori anche se i soldi da spendere non sono quelli che servono e quindi si va avanti con mediazioni e limature.
La rottura non serve a nessuno.