Congresso DC del 29 settembre che eleggerà gli Organi dello Statuto

Relazione di Antonino Giannone

A Roma, il 16/06/18 nell’Assemblea DC, ho illustrato la mozione, di seguito riportata che è stata sottoscritta da Soci della DC storica di quasi tutte le Regioni ed approvata all’unanimità.

MOZIONE DEL 16/062018

L’Assemblea dei soci chiede la Convocazione il 29 settembre del XIX^ Congresso DC, in conformità alle indicazioni del Tribunale di Roma per la ricostituzione degli organi statutari della DC storica che ha come Presidente Gianni Fontana.

Successivamente inizierà il tesseramento di nuovi soci al Partito, aperto a tutti coloro che condividono lo Statuto, sentono di essere Democristiani, a tutti coloro che si ispirano alla Dottrina Sociale della Chiesa, ai Movimenti e Associazioni di Cattolici morali e Cattolici sociali (secondo la citazione del Card. Bassetti, Presidente della CEI), ai laici popolari che si ispirano all’umanesimo cristiano.

Chi si iscriverà alla DC dovrà autocertificare la sua adesione al Codice Etico della DC storica, che a suo tempo fu redatto da Gonella e che è stato aggiornato dopo 70 anni dal gruppo di studio di Bologna, coordinato dal Prof. Luciani con il Prof. Giannone e altri Docenti ed Esperti, assistiti da Mons. Leonardi indicato dal Card. Caffarra.

Si arriverà, dopo qualche mese, in gennaio 2019, in coincidenza con l’Appello ai Liberi e Forti di Don Luigi Sturzo, al nuovo Congresso della DC.
Si darà avvio, in questo modo, alla continuità storica della DC con i valori e principi fondanti da fare rivivere e rigenerare nella società della globalizzazione e dell’era digitale.

Ripartirà nel Paese la Speranza di una Politica con la P maiuscola come chiedono da tempo Papa Francesco e il Papa emerito Benedetto XVI e ciò avverrà con una piattaforma culturale, economica, sociale, politica e di valori etici per l’edificazione del bene comune che sarà redatta ascoltando nei territori i bisogni delle persone e delle comunità con tre Conferenze organizzative al Nord, al Centro e al Sud.

A Voi Amici, a Voi più giovani il testimone e questa Speranza per un vostro futuro migliore, per il bene dell’Italia e dell’Europa da rigenerare sui valori fondanti di Adenauer, De Gasperi e Schuman, tre grandi statisti Cristiani.

Oggi 8 Settembre qui a Bologna per questa lodevole iniziativa dell’Amico Prof. Nino Luciani, in preparazione al Congresso, vorrei aggiungere queste poche note.

I Diavoli sono interni ed esterni all’area democratico cristiana popolare.
Le forze che si oppongono sono interne ed esterne alla stessa area.
Anche all’interno della gerarchia cattolica c’è molta divisione.
De Gasperi seppe aggirare gli ostacoli, anche allora presenti, riunendo le forze laiche e cattoliche che avevano a comune i valori della vita, della società e dell’economia. Ma di fronte aveva il PCI e il comunismo internazionale a guida sovietica e stalinista

Oggi, le forze opponenti si identificano nelle lobbie economico-finanziarie che, a seguito della rottura del rapporto fra democrazia e capitale, con predominio dell’economia e della finanza, rottura di cui “in Italia è vietato parlare”, dominano la scena economica e politica.

Il principio del N.O.MA. (Non Overlapping Magisteria) è stato ribaltato e la Finanza ha reso succube la politica e l’Etica è sempre meno presente come amalgama della società.
Nessun partito, attualmente presente in parlamento, è interessato a riconoscere questa verità.

Il Papa emerito Benedetto XVI nella sua enciclica Caritas in Veritate lo dice apertamente.
Il Partito d’ispirazione cristiana non può che essere la prosecuzione dell’esperienza di Sturzo, De Gasperi e fino ad Aldo Moro; poi è iniziata la diaspora democristiana. Coloro che hanno a cuore il riscatto degli umili, abbiano il dovere di condividere ogni iniziativa che conduca gli elettori a riconoscere che i valori della DC sono stati e sono ancora i capisaldi:
- il lavoro nella sua piena dignità, 

- la famiglia come struttura della vita di condivisione e comunione nella società,
- l’impresa, come motore inesauribile di progettualità e di ricerca dei beni comuni.

- i giovani, che rappresentano il futuro della società e per i quali bisogna investire in formazione con i sistemi più avanzati e con la massima qualità dell’educazione nell’istruzione di base. 

Il denaro deve servire all’uomo e non viceversa.
Relativamente al nome e al simbolo, la mia convinzione personale, condivisa da molti di Voi, è questa. Come Sturzo eliminò le varie unioni cattoliche conservatrici legate ancora al feudalesimo agrario e, operando in un sol colpo la loro cancellazione, con la formazione del PPI ( fra l’altro ostacolata da Vaticano..); come De Gasperi seppe trasformare il partito popolare in Democrazia Cristiana, legando a se’ le forze laiche e cattoliche, per non cadere nella deriva confessionale e mantenere la laicità del partito, pur nella difesa della libertà religiosa come fondamento dello Stato democratico moderno, oggi, in piena globalizzazione e IV^ rivoluzione industriale, è necessario operare quelle trasformazioni che mantengano i capisaldi della dignità del lavoro, della famiglia, dell’impresa, nella libertà, avendo come centro di ogni attività economica, sociale e politica, la persona umana.
Nome e simbolo DC sono stati gettati nel fango da una generazione di politici che da oltre trent’anni, hanno preferito mantenere privilegi e favori, inserendosi nel centrodestra o nel centrosinistra, perdendo i valori su cui si era sempre distinta l’attività politica dei grandi popolari e democristiani. Trovo del tutto ininfluente, a questo punto, sia nome che simbolo, che sarebbe bene invece consegnare alle fondazioni Sturzo e De Gasperi, vietandone a chiunque l’uso, con azioni penali immediate verso i contravventori. La Democrazia Cristiana, inizialmente Partito Popolare, pur restando se stessa se sostenuta dai valori e dagli uomini, non ha bisogno di chiamarsi necessariamente come nel 1993. La storia politica non solo dell’Italia, dimostra che 

Contano sempre le persone e i valori, non le maschere, fra l’altro oggi infangate da individui senza scrupoli e senza responsabilità politica e forse anche morale.

Concludo con una citazione di Aldo Moro del 3 ottobre del 1959, a Milano. Moro pronuncia un discorso che preannuncia la sua piattaforma elettorale per la segreteria del Congresso Nazionale. Questo discorso è la definizione dell’essenza politica della DC e dello Stato democratico. Aldo Moro:
“ La DC è al servizio della idea avanzante della nostra società, che è l’effettiva eguaglianza dei diritti e delle possibilità degli uomini nella vita sociale...lo Stato democratico è Stato del valore umano, il suo servizio di rivolge all’uomo nella sua anima universale.. la DC si fonda sul riconoscimento del valore dello Stato, non nel senso di una riduzione ad esso della dimensione umana, ma riferimento ad esso del valore dell’uomo e ritrovamento agevole dello Stato nell’uomo e dell’uomo nello Stato....

le leggi e la struttura sociale possono operare la giustizia, che richiede una tensione ideale che superi la forza dell’abitudine e la resistenza del privilegio, 

garantisca e aiuti il lavoro, 

aumenti la produzione, 

espanda la vita economica su un base di sicurezza sociale, 

distribuisca i beni economici in modo equo, 

arricchisca la persona anche nell’ordine spirituale e culturale, 

restituisca all’uomo il senso della sua dignità personale..”
ALDO MORO SARÀ SEMPRE UN UOMO DI SPERANZA E QUI EFFONDE IL TONO FIDUCIOSO, GIOVANILE E CRISTIANO  COL QUALE GUARDA AL PRESENTE E AL FUTURO.

Evviva la Democrazia, evviva la Democrazia Cristiana, evviva l’Italia.
Antonino Giannone

Prof. Etica professionale e relazioni industriali- Strategie aziendali