Ciocca, urge presentare ricorso contro il Regolamento europeo sull’etichettatura
L'Europarlamentare della Lega chiede un'iniziativa contro il Regolamento europeo sull’indicazione in etichetta del paese di origine dell’ingrediente primario.
“E’ urgente avere un nuovo esecutivo che presenti ricorso contro il Regolamento europeo sull’indicazione in etichetta del paese di origine dell’ingrediente primario”.
“Questo Regolamento è una farsa – commenta l’Europarlamentare della Lega Angelo Ciocca – e permette ai marchi registrati delle multinazionali di non dover indicare la provenienza e il luogo d'origine di un prodotto, quando il paese d'origine dell'ingrediente primario è differente”.
“L’ennesimo provvedimento – prosegue il Deputato leghista – che penalizza fortemente i prodotti italiani.
Basterà avere un marchio registrato con bandierina tricolore per spacciare come specialità italiane articoli di scarsa qualità.
Un regolamento che nei fatti pone ulteriori obblighi solo ai piccoli produttori che non hanno un marchio registrato e tende la mano alla lobby del food”.
“Ora è essenziale – conclude Ciocca – che il nuovo Governo presenti un ricorso urgente alla Corte di Giustizia europea per bloccare l’iter del provvedimento approvato negli scorsi giorni con il benestare dell’esecutivo uscente”.
“Questo Regolamento è una farsa – commenta l’Europarlamentare della Lega Angelo Ciocca – e permette ai marchi registrati delle multinazionali di non dover indicare la provenienza e il luogo d'origine di un prodotto, quando il paese d'origine dell'ingrediente primario è differente”.
“L’ennesimo provvedimento – prosegue il Deputato leghista – che penalizza fortemente i prodotti italiani.
Basterà avere un marchio registrato con bandierina tricolore per spacciare come specialità italiane articoli di scarsa qualità.
Un regolamento che nei fatti pone ulteriori obblighi solo ai piccoli produttori che non hanno un marchio registrato e tende la mano alla lobby del food”.
“Ora è essenziale – conclude Ciocca – che il nuovo Governo presenti un ricorso urgente alla Corte di Giustizia europea per bloccare l’iter del provvedimento approvato negli scorsi giorni con il benestare dell’esecutivo uscente”.