Agorà Liberi e Forti - Varese

riceviamo e pubblichiamo

I vivai civici di centrodestra e il futuro di Forza Italia

Il #centrodestra è stato al centro dell’attenzione nel corso della settimana appena conclusa: dalla vicenda della Presidenza #Rai con il voto contrario di Forza Italia in Commissione di Vigilanza rispetto alla candidatura avanzata dal governo giallo-verde del giornalista Marcello #Foa, agli #appelli quasi congiunti sia del vice premier #Salvini che del Presidente #Berlusconi a tenere viva ed accesa la fiamma di una coalizione che sussiste dal 1994, senza dimenticare la grande kermesse pubblica di Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria e promotore del “#modelloLiguria” declinato oggi nel movimento “Vivaio Liguria.”
Un modello civico al pari di quello portato avanti, sempre nell’alveo del centrodestra, dall’ex ministro Claudio #Scajola che, con una lista al di fuori dei partiti ma comunque saldamente ancorata ai valori liberali e riformatori propri del Partito Popolare Europeo, è riuscito a tornare ad essere sindaco di Imperia.
Dunque quanti sono i centrodestra? Esiste ancora un centrodestra come lo abbiamo conosciuto ed apprezzato al governo dell’Italia, di molte Regioni ed altrettanti comuni? È "ineliminabile" come ha sottolineato il Presidente Berlusconi?
Dopo 25 anni di onorato e vincente servizio a favore dell’Italia e anche diRegione Lombardia, occorre probabilmente fare qualche riflessione attenta su quello che può essere il futuro di una coalizione che ha, in ogni caso, il favore della maggioranza degli italiani, ma occorre anche aprire occasioni di confronto e di dialogo costruttivo, purché realmente inclusive e propedeutiche alla causa per cui sono state pensate.
Anche Regione Lombardia ha la sua fucina civica di centrodestra in Agorà Liberi e Forti, associazione costituitasi in provincia di Varese nel 2009, nel pieno dell’attività del quarto governo Berlusconi, che si è data il compito civico, culturale e politico di “fare sistema” fra amministratori avendo come chiaro riferimento politico Forza Italia e cercando di farsi forza motrice anche in altre province lombarde e del Piemonte con l’obiettivo di far crescere giovani come l’onorevole Lara Comi, il consigliere regionale lombardoAngelo Palumbo o il consigliere comunale di Milano Pietro #Tatarella che rappresentano, ai massimi livelli, la realtà dei vivai azzurri in Europa, in Regione Lombardia e a Palazzo Marino.
I vivai servono, perciò, a ridare quello slancio fondamentale al sogno della “discesa in campo” del Presidente Berlusconi e ad arginare pericolose derive populiste di movimenti che fanno della demagogia o della lotta antisistema senza proposte le loro uniche armi, pur essendo da più di due mesi al governo del Paese.
L’Italia deve riprendersi il futuro, deve tornare a contare in Europa e fare da trait d’union diplomatico fra gli USA e la Federazione Russa con lo stesso spirito di Pratica di Mare del 2002: in questo è senz’altro vero che le idee liberali, riformiste e sono un valore ineliminabile ed anzi rappresentano la base fondante di un polo che è sempre stato capace di proporre forme amministrative all’avanguardia e di buon governo come nel caso di Regione Lombardia.
In questo quadro ben vengano i vivai civici di centrodestra dove formare politicamente ed amministrativamente giovani e siamo lieti che l’esempio regionale di #Agorà sia stato, in qualche modo, antesignano, e forse propedeutico alla nascita del #VivaioLiguria e, non da ultimo, speriamo che ne segua anche la strada ovvero quella di essere un contenitore all’interno di Forza Italia propositivo ed aggiuntivo e non alternativo o, peggio ancora, divisivo.
D’altra parte è innegabile come sia ormai necessario anche all’interno del partito azzurro arrivare ad un momento #assembleare e #congressuale che rappresenta il momento di massima democrazia per ogni partito o movimento politico: un momento di confronto e di verifica di un percorso lungo ed articolato in alcuni casi che ha portato il nostro partito, sarebbe stupido negarlo, a perdere consensi e fiducia da parte dei cittadini a favore, forse, di altre forze o del non voto.
Solo così, attraverso un momento di grande #democraziapartecipata, magari anche con più proposte di candidatura per il coordinamento nazionale come proposto via social dall’amico Pietro Tatarella, con diverse mozioni programmatiche si potrà addivenire ad un risultato da molti militanti auspicato e ormai necessario: ripartire, magari proprio proiettando figure nuove, cresciute nel "#settoregiovanile" azzurro, che possano apportare idee innovative e al passo con i tempi, accompagnandole ad un profondo rilancio e restyling affinché la storia di #ForzaItalia possa conoscere nuovi stimolanti capitoli, restituendo giusto vigore alla scommessa del partito#liberale di massa e dando nuovamente una prospettiva credibile ad un elettorato oggi inevitabilmente disorientato.