Surgelati Findus in Francia, trovati pezzi di metallo
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- 20 agosto 2017 notizie importanti Salute e benessere
COMUNICATO STAMPA
Pezzi di metallo in una scatola di surgelati venduta in Francia. L'azienda avvia indagine interna. ...
COMUNICATO STAMPA
Pezzi di metallo in una scatola di surgelati venduta in Francia. L'azienda avvia indagine interna. La presenza di corpi estranei è uno dei rischi più temuti da aziende e consumatori, dall’Italia all’estero. Ma la scoperta fatta recentemente da una donna francese di 27 anni è veramente inconsueta. Questa aveva acquistato una confezione di un surgelato Findus presso un negozio a Gennevilliers (Hauts-de-Seine), in Francia. Faceva parte della spesa per il suo bambino di 17 mesi. Dentro quella confezione c'erano anche delle parti metalliche, tra cui una rondella ed un bullone, "una vera e propria cassetta degli attrezzi" ha riferito la donna scherzando ai media. La donna, sconcertata, ha subito riportato la confezione allo store, lamentandosi per l'inconveniente. La portavoce del gruppo, Anissa Ouzir, responsabile della qualità di Findus, dopo essere venuta a conoscenza della vicenda, in un comunicato. ha detto di essere dispiaciuta per lo sgradevole incidente capitato alla cliente, sottolineando che l'azienda si è scusata e ha chiesto di avere i pezzi di metallo. E dopo aver sottolineato di porre “al primo posto la sicurezza alimentare e la salubrità dei propri prodotti” e di adottare “tutti gli accorgimenti, le tecnologie, le salvaguardie preventive, le buone pratiche igieniche e produttive e le attività di controllo adeguate in relazione ai prodotti e alle categorie di consumatori cui gli alimenti sono destinati”, Findus ricordando che è stato un incidente del "tutto eccezionale", fa presente come “nell’ambito dei controlli specifici ai propri macchinari produttivi, volti a garantire il soddisfacimento di questi requisiti, è stata avviata un'inchiesta interna dato che la linea di produzione "è dotata di un rivelatore di metalli controllato regolarmente per assicurarne l'efficacia. Certo, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “ Sportello dei Diritti”, resterà da scoprire come quei corpi estranei sono finiti in quella confezione. Lecce, 18 luglio 2017 Giovanni D’AGATA