Varese 5 Stelle - "Questione Molina", simbolo di tutta l'inadeguatezza della Politica varesina

Avremo modo di scendere ancora nei dettagli della questione in futuro, ma oggi vorremmo dare uno sguardo d'insieme. Grazie soprattutto a generazioni di donatori ed all’attaccamento di tutti i varesini, il Molina è oggi una riconosciuta, benemerita, e solida, “Cassaforte della Città”. In quanto tale, dato l’oggettivo svilimento generale della classe politica, è oggetto di un interesse che vorrebbe essere sempre più “esclusivo” da parte di partiti e gruppi di potere, in totale ed assoluto c...

Avremo modo di scendere ancora nei dettagli della questione in futuro, ma oggi vorremmo dare uno sguardo d'insieme. Grazie soprattutto a generazioni di donatori ed all’attaccamento di tutti i varesini, il Molina è oggi una riconosciuta, benemerita, e solida, “Cassaforte della Città”. In quanto tale, dato l’oggettivo svilimento generale della classe politica, è oggetto di un interesse che vorrebbe essere sempre più “esclusivo” da parte di partiti e gruppi di potere, in totale ed assoluto contrasto con quanto espressamente previsto dal patto con i padri fondatori all’atto della costituzione dell’ente, ossia “Rendere conto della gestione a Tutta la Città”. In questo sta il primo vero e proprio affronto dell’attuale CdA e del Sig. Campiotti, in primis ai padri fondatori del Molina, nel rifiutarsi di rendere conto del suo operato in consiglio comunale. Un gesto del genere sarebbe già da solo sufficiente a pretenderne le dimissioni immediate, ma il sig. Campiotti ha disertato anche l’audizione tenutasi in Regione Mercoledì 26 Ottobre, Regione  che contribuisce pesantemente al fatturato della fondazione, circa il 50%, tramite rimborsi in convenzione per prestazioni socio sanitarie. All’affronto ai padri fondatori si somma quindi l’affronto a tutti i cittadini che pagano le tasse, per cui pretendere le dimissioni seduta stante dell’intero CdA, da parte di tutti gli enti a vario titolo coinvolti, sarebbe dovuto. Ma la politica varesina tutta sta facendo una figura misera su questa questione, a partire dal sindaco Galimberti, che per non meglio precisati motivi, fingendo di non riconoscere il patto elettorale sotterraneo del PD con la Lega Civica del Sig. Malerba, ormai innegabile anche internamente, mantiene un strano riserbo, tanto da essere stato convocato per spiegazioni dal suo stesso partito. Esemplificativa la sua richiesta di “chiedere chiarimenti” alla ATS Insubria, ente di controllo per il Molina, invece che al Sig. Campiotti, che quelle informazioni doveva fornire e non ha fatto. Chi però ora “ritira la fiducia” ai propri consiglieri nel CdA a suo tempo nominati, non è da meglio, dato che sono gli stessi che solo dopo mesi di trattative interne e degne della peggior "vecchia politica", hanno nominato questo CdA. Per tacere di quel resto di partitucoli sempre in maggioranza, qualunque sia, o di quei 'civici' che sono entrati per controllare, ma paiono guardare distratti altrove. L'evolversi della questione Molina non è altro che lo specchio della classe politica locale attuale, e sta lasciando costernata tutta la cittadinanza per prima. Per parte nostra non possiamo che confermare la richiesta della nostra portavoce Paola Macchi, con la quale ci siamo confrontati sulla situazione: immediata indagine conoscitiva da parte di Regione Lombardia sulle attività extra statuto del Molina, e valutazione di eventuale commissariamento della Fondazione da parte di ATS nel più breve tempo possibile. Perché, in teoria, la “cassaforte” del Molina non è dei partiti di turno che aiutano gli amici di turno, ma dei cittadini varesini. Attivisti Varese 5 Stelle