Massoneria/Bisi: "La Commissione Antimafia ha fatto un atto contro la legge"

La vicenda del sequestro delle liste degli iscritti alla Massoneria fa discutere, tanto che parecchi giornali non solo il nostro naturalmente, visto l'ondata di sdegno che si è levata dal Gran Maestro Bisi che ha promesso azioni legali a difesa della sua associazione:             "La Commissione Antimafia ha fatto un atto contro la legge e ce ne dispiace perché si è voluto colpire una comunione massonica che ha più di 200 anni di vita e che è una palestra di educ...

La vicenda del sequestro delle liste degli iscritti alla Massoneria fa discutere, tanto che parecchi giornali non solo il nostro naturalmente, visto l'ondata di sdegno che si è levata dal Gran Maestro Bisi che ha promesso azioni legali a difesa della sua associazione:             "La Commissione Antimafia ha fatto un atto contro la legge e ce ne dispiace perché si è voluto colpire una comunione massonica che ha più di 200 anni di vita e che è una palestra di educazione civica e di solidarietà. Ieri quando sono arrivati i finanzieri, stavo tornando da Norcia, dove i massoni del Grande Oriente d'Italia hanno donato l'impianto di illuminazione del campo sportivo della cittadina terremotata. È stato commesso un atto che fa male alla democrazia di questo Paese, visto che da sempre, dall'inizio di agosto scorso abbiamo dato ampia disponibilità di collaborazione e per vedere se c'erano infiltrazioni malavitose nelle file del Grande Oriente d'Italia e ho detto: date i nomi e vediamo se questi sono presenti negli elenchi della massoneria". Le valutazioni sono state ritenute negative perchè atti simili si verificano sotto i regimi dittatoriali ed in Italia sotto il fascismo, questo è il paragone fatto dal Grande Oriente a dimostrazione dell'attacco subito in questi giorni. " Da sempre, da inizio agosto avevo dato ampia disponibilità di collaborazione", le altre parole di Bisi nell'intervista rilasciata ad Askanews. Il Gran Maestro aveva chiesto di sapere i nomi di eventuali malavitosi infiltrati nella sua loggia, mentre la presidente Rosi Bindi ha preferito un altra strada, il sequestro degli elenchi utilizzando la Guardia di Finanza in due regioni del sud, Calabria e Sicilia. In questo modo si è creata una frattura nei rapporti collaborativi che avrebbero potuto esserci, colpevolizzando due regioni del sud, mentre è noto a tutti che il fenomeno criminale è presente anche in Lombardia e Lazio e Toscana ma non solo. Dopo tutto quello che è successo a Roma con l'inchiesta" Mafia Capitale" il problema è solo al sud? Giuseppe Criseo Varese Press