Il caso del clochard che non può accedere ai dormitori pubblici in compagnia del suo cane

Il caso del clochard che non può accedere ai dormitori pubblici in compagnia del suo cane mobilita Maria Teresa Baldini, Consigliere Regionale oggi nel gruppo misto. Costretto a rimanere a dormire all'addiaccio perché il cane, suo compagno di avventura, non viene accettato nei dormitori pubblici. È la storia di uno dei clochard che staziona fuori dal Teatro alla Scala di Milano, che viene presa come spunto dalla consigliera regionale della Lombardia Maria Teresa Bald...

Il caso del clochard che non può accedere ai dormitori pubblici in compagnia del suo cane mobilita Maria Teresa Baldini, Consigliere Regionale oggi nel gruppo misto. Costretto a rimanere a dormire all'addiaccio perché il cane, suo compagno di avventura, non viene accettato nei dormitori pubblici. È la storia di uno dei clochard che staziona fuori dal Teatro alla Scala di Milano, che viene presa come spunto dalla consigliera regionale della Lombardia Maria Teresa Baldini per ribadire una delle sue battaglie contro la decisione assunta dalla Regione di consentire invece l'ingresso degli animali negli ospedali. "Inspiegabile la logica alla base di questa situazione, con cani, gatti e conigli che vengono ammessi all'interno dei nosocomi, senza alcun rispetto per la tutela igienico-sanitaria dei malati, ma anche per il lavoro degli operatori sanitari. Invece al clochard, che molto probabilmente unisce povertà a disagio esistenziale, si nega un'accoglienza sociale se è in compagnia del proprio quattro zampe. Qualcosa davvero non torna: ecco perché sollecito ancora una volta la Regione a rivedere la modifica del regolamento regionale del 13 Aprile 2017, che prevede l’accesso di animali d’affezione in corsia, che trovo discutibile e pure discriminante". Tanto che la consigliera Baldini ha già scritto al ministro alla salute Beatrice Lorenzin, per sollecitare  un parere in merito.