PEDEMONTANA, STORIA DI UNA FINE ANNUNCIATA: UN NUOVO INIZIO MA I SOLDI NON CI SONO
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- 20 dicembre 2017 Lombardia
PEDEMONTANA, STORIA DI UNA FINE ANNUNCIATA: UN NUOVO INIZIO MA I SOLDI NON CI SONO
riceviamo e pubblichiamo Dopo
che la regione è intervenuta accollandosi un mutuo da 200 milioni per evitare il fallimento della società era prevedibile questa decisione dei giudici. Continua così l'agonia di Pedemontana, opera pensata negli anni '60 e che si vuole completare mezzo secolo dopo, quando ormai tutto il sistema de...
PEDEMONTANA, STORIA DI UNA FINE ANNUNCIATA: UN NUOVO INIZIO MA I SOLDI NON CI SONO
riceviamo e pubblichiamo
Dopo che la regione è intervenuta accollandosi un mutuo da 200 milioni per evitare il fallimento della società era prevedibile questa decisione dei giudici. Continua così l'agonia di Pedemontana, opera pensata negli anni '60 e che si vuole completare mezzo secolo dopo, quando ormai tutto il sistema dei trasporti è cambiato: i costi sono lievitati a oltre 5 miliardi e le prospettive di traffico sono più che modeste sia per le tangenziali di Como e Varese che per l'intera tratta autostradale. L'unica soluzione credibile e non elettoralistica è quella di cedere allo Stato, cioè all'Anas, le tratte esistenti e di chiudere i cantieri. Solo così sarà possibile evitare un'inutile devastazione ambientale e un nuovo salasso di risorse pubbliche che potrebbero essere impiegate sicuramente meglio. Dario Balotta Responsabile trasporti Legambiente Lombardia Milano 19 dic. 2017
Dopo che la regione è intervenuta accollandosi un mutuo da 200 milioni per evitare il fallimento della società era prevedibile questa decisione dei giudici. Continua così l'agonia di Pedemontana, opera pensata negli anni '60 e che si vuole completare mezzo secolo dopo, quando ormai tutto il sistema dei trasporti è cambiato: i costi sono lievitati a oltre 5 miliardi e le prospettive di traffico sono più che modeste sia per le tangenziali di Como e Varese che per l'intera tratta autostradale. L'unica soluzione credibile e non elettoralistica è quella di cedere allo Stato, cioè all'Anas, le tratte esistenti e di chiudere i cantieri. Solo così sarà possibile evitare un'inutile devastazione ambientale e un nuovo salasso di risorse pubbliche che potrebbero essere impiegate sicuramente meglio. Dario Balotta Responsabile trasporti Legambiente Lombardia Milano 19 dic. 2017