OPERA, RISSA TRA DETENUTI IN CARCERE. LA PROTESTA DEL SAPPE
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- 22 agosto 2018
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- Views 142 Sindacato e Lavoro Milano
Situazione di estremo pericolo all’interno della Casa di Reclusione di Opera, dove ieri pomeriggio si è verificata una violenta rissa tra detenuti.
“La situazione è stata davvero pericolosa”, denuncia il Segretario regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Alfonso Greco. “Verso le 15.30, presso il 4 piano del Primo reparto del carcere di Opera, se le sono date di santa ragione detenuti italiani con detenuti stranieri per ragioni ancora da accertare. Solo grazie all’immediato intervento del personale di Polizia Penitenziaria si è riusciti a ripristinare l’ordine all’interno della Sezione detentiva. Durante l’operazione sono comunque rimasti contusi e feriti due Agenti di Polizia Penitenziaria, che sono dovuti ricorrere alle cure del Pronto soccorso presso il nosocomio cittadino. Ripeto:l'intervento immediato dei pur pochi poliziotti penitenziari delle Sezioni e di quelli impiegati in altre attività ha scongiurato il peggio, intervenendo con tempestività e spirito di abnegazione, ed a loro va l’apprezzamento del SAPPE con l’auspicio del riconoscimento ufficiale di una ricompensa da parte dell’Amministrazione Penitenziaria”.
Donato Capece torna a denunciare il ciclico ripetersi di eventi critici in carcere che vede coinvolti detenuti stranieri. “E’ sintomatico che negli ultimi dieci anni ci sia stata un'impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni '90 sono passati oggi ad essere quasi 20mila”, spiega il leader nazionale dei Baschi Azzurri. “Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: sollecitiamo il Governo ed il Ministro della Giustizia ancora una volta su una specifica criticità penitenziaria. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d'origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia'. Il dato oggettivo è però un altro: le espulsioni di detenuti stranieri dall’Italia sono state fino ad oggi assai contenute, oserei dire impercettibili. E credo si debba iniziare a ragionare di riaprire le carceri dismesse, come l’Asinara e Pianosa, dove contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione”.
Il SAPPE chiede l’intervento del Ministro della Giustizia Alfonso BONAFEDE per affrontare la questione penitenziaria: “Forse il pretesto del furioso pestaggio tra i detenuti a Opera è tra i più futili, ossia l’incapacità di convivere – seppur tra le sbarre – con persone diverse. O forse le ragioni sono da ricercare in screzi di vita penitenziaria o in sgarbi avvenuti fuori dal carcere. Fatto sta che si è scatenata una pericolosa rissa che ha coinvolto ancora una volta i poliziotti penitenziari. Statisticamente contiamo, ogni giorno, gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria.
“Ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre”, conclude il segretario generale SAPPE. “Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. E’ mai possibile che nessuno, al Ministero della Giustizia e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, abbia pensato di introdurre anche per la Polizia Penitenziaria ed i suoi appartenenti, per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, strumenti come quelli in uso a Polizia di Stato e Carabinieri, ossia pistola “taser” e spray al peperoncino?”.
Roma, 21 agosto 2018